I Sinistri che coinvolgono la fauna selvatica: come prevenire e tutelarsi
Quest’anno, più che mai, il mezzo maggiormente utilizzato per spostarsi per le vacanze, ma non solo, è stata l’auto. Abbiamo percorso strade di città, di paesi, di valli, strade romantiche in mezzo alle colline, strade infinite costeggiate da campi o distese di prati e strade irte e tortuose in montagna tra boschi e pendii. Non di rado in questo viaggiare si incontrano animali selvatici che, se nella maggior parte dei casi sono una piacevole sorpresa, alcune volte distraggono la nostra attenzione dalla guida o peggio, si concludono con un fatale epilogo. Caprioli, volpi, tassi, fagiani, cinghiali, cervi possono trasformare il viaggio in macchina e non solo… in una tragedia.
Ma allora come tutelarsi?
Sicuramente la prima regola è quella di rispettare sempre i limiti di velocità che possono consentire di arrestare il veicolo in sicurezza prima dell’eventuale impatto con l’animale selvatico. L’attenzione alla guida del veicolo deve essere sempre altissima ed anche le mani sul volante devono essere posizionate in modo tale da assicurare una ottimale presa dello stesso anche in caso di impatto. Ovviamente importanti sono tutti i presidi di sicurezza del veicolo quali cinture di sicurezza che devono essere sempre allacciate nonché gomme, freni e ammortizzatori in buone condizioni. Autovetture ben strutturate in queste situazioni possono salvare la vita ed altre, più fragili, invece possono diventare una vera e propria trappola.
Ma nel caso in cui l’impatto con l’animale selvatico non possa essere evitato, se ci sarà modo di fare la conta dei danni… questi verranno risarciti/indennizzati?
La Corte di Cassazione ha avuto modo recentemente di ritornare sul punto facendo chiarezza sulle responsabilità dell’ente pubblico per i danni cagionati da animali selvatici.
In particolare, in applicazione dell’art. 2052 c.c. ha precisato come sia onere del danneggiato provare che il pregiudizio lamentato sia stato causato dall’animale selvatico. Sarà necessario dunque che il danneggiato dimostri la dinamica del sinistro ed il nesso di causalità tra la condotta dell’animale e l’evento dannoso subito, oltre che l’appartenenza dell’animale stesso ad una delle specie oggetto della tutela di cui alla L. n. 157 del 1992, o, comunque, che si tratti di animale selvatico rientrante nel patrimonio indisponibile dello Stato. Quando si tratta di danni conseguenti all’impatto tra un veicolo ed un animale selvatico la prova che il danneggiato sarà tenuto a dare per far valere le proprie ragioni risarcitorie riguarda diversi aspetti: la presenza dell’animale sulla carreggiata, l’impatto tra l’animale ed il veicolo, l’avere compiuto il possibile per evitare il danno attraverso una condotta di guida corretta.
La Regione di cui la fauna selvatica è patrimonio, invece, può essere esonerata da responsabilità nel sol caso in cui dimostri che il fatto è avvenuto per “caso fortuito”, essendo la condotta dell’animale stata posta del tutto al di fuori della sua sfera di possibile controllo. La Regione dovrà dunque provare che si è trattato di una condotta dell’animale che non era ragionevolmente prevedibile e/o che, comunque, non era evitabile, anche tramite l’adozione delle più adeguate e diligenti misure di gestione e controllo della fauna, concretamente esigibili in relazione alla situazione di fatto.
Importante è ricordare come sia previsto che la Regione Friuli Venezia Giulia eroghi fondi per l’indennizzo dei danni causati dalla fauna selvatica ai veicoli. I criteri, le modalità ed i termini per la presentazione della richiesta di indennizzo sono previsti dal regolamento attuativo del 2018. La domanda dovrà comunque essere inoltrata dal danneggiato compilando un apposito modulo entro e non oltre 20 giorni dal sinistro. L’indennizzo massimo che può essere riconosciuto è pari all’80% del danno e non può superare la somma di € 5000,00…troppo pochi nel caso di tali tipologie di sinistri! Qualora concluso il riparto degli indennizzi da erogare si accertino ulteriori risorse disponibili, le stesse verranno ripartite in maniera proporzionale fra coloro che hanno subito danni superiori a € 5.000,00. L’indennizzo verrà erogato entro il 30 aprile dell’anno successivo a quello in cui si è verificato il sinistro e previa perizia.
Ci sono anche specifiche polizze assicurative attivabili dal cittadino che coprono tali sinistri.
La prima regola, lo ribadiamo, resta comunque la prudenza alla guida!
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