Sovraindebitamento: quali soluzioni
Purtroppo ci sono sempre più persone in difficoltà economica. Per questo motivo è utile conoscere gli strumenti che la legge mette a disposizione per cercare di risolvere tali situazioni. Sono procedure che sono diverse e distinte rispetto agli eventuali accordi che possono essere presi direttamente con il creditore, privatamente, per un piano di rientro dal debito.
In particolare con la Legge 3/2012, conosciuta anche come Legge Salva Suicidi, sono state introdotte delle procedure per la composizione delle crisi da sovraindebitamento” intendendosi per “sovraindebitamento” la difficile situazione di coloro che non riescono a pagare i propri debiti a causa di uno squilibrio tra le disponibilità economiche ed i debiti da pagare.
Tali strumenti si rivolgono ai debitori non fallibili, cioè non assoggettabili alle regole ordinarie della procedura concorsuale del fallimento (ora detto “Stato di insolvenza” a cui—semplificando- sono soggette le società) ovvero un consumatore, una piccola impresa (con un fatturato inferiore a 200.000 euro annui, patrimonio inferiore a 300.000 euro e debiti inferiori a 500.000 euro), un professionista, start up innovative, una società agricola, un ente no profit.
Si segnala che ad oggi la materia è stata riformata dal nuovo Codice della Crisi d’impresa e insolvenza che ha in parte modificato le procedure inizialmente previste.
In sintesi, la finalità principale delle norme sul sovraindebitamento è quella di permettere al debitore di pagare, attraverso un piano sostenibile, quanto gli è possibile e di vedersi anche ridotto o cancellato il debito mediante una valutazione complessiva tra entità del dovuto, situazione reddituale e patrimoniale, minimo vitale e sostenibilità del piano di rientro dal debito.
Si tratta, per esempio, della situazione in cui si potrebbe trovare una persona che dopo aver stipulato un mutuo con una rata alta, perde il lavoro e non può più sostenere le spese famigliari e tale importo mensile. Oppure quella del piccolo imprenditore (che risponde personalmente con il proprio patrimonio per i debiti della propria p. iva) la cui attività è andata male a causa, ad esempio, della situazione Covid e ha cumulato debiti verso il fisco e verso banche e fornitori. In entrambe i casi, prima che i creditori aggrediscano singolarmente i beni mobili o immobili dei debitori, è possibile avviare la procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento e cercare di trovare una soluzione sostenibile per soddisfare tutti gli aventi diritto e anche chiudere definitivamente, magari con uno sconto, le posizioni.
In brevis, le procedure sono:
Procedura di ristrutturazione dei debiti del consumatore, anche conosciuta come “Piano del Consumatore”: solo per le persone fisiche, viene proposto ai creditori, con l’ausilio di un OCC (Organismo di composizione della crisi), un piano di pagamenti sostenibile rispetto ai redditi del debitore. Il piano viene approvato dal Giudice e sostituisce ogni altra pattuizione.
Concordato minore (ex Accordo di composizione della crisi): è sempre un piano di pagamenti, ma riservato alle imprese e professionisti. Semplificando, si propone, mediante un OCC, ai creditori un piano sostenibile che diventerà effettivo se votato dagli stessi creditori per almeno il 50%.
Liquidazione controllata del sovraindebitato, o liquidazione del patrimonio: per disporre la vendita di tutti i beni del debitore per pagare i debiti . Può essere proposta dal debitore ma anche coattivamente, contro di lui, dal creditore.
Esdebitazione del debitore incapiente: Nel caso particolare di un debitore senza patrimonio e senza redditi stabili, è possibile accedere, una volta sola nella vita, comunque alla cancellazione di tutti i debiti senza versare nulla, previa valutazione di meritevolezza.
Si tratta di opportunità interessanti per cercare di liberarsi dai debiti in maniera sostenibile con l’ausilio di un OCC e con l’omologazione giudiziale del piano. È dunque importante valutare bene costi e benefici di tali procedure affinchè possano andare a buon fine.
Scritto da
Avv. Lina Sguassero
Rubrica a cura di
Consumatori Attivi
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