Che disturbi può causare il diabete alla pelle?
Xerosi cutanea (pelle secca) e prurito nel paziente diabetico
Il diabete mellito (DM) è una malattia caratterizzata da livelli alti di zucchero (glucosio) mel sangue. L’iperglicemia è dovuta a mancanza assoluta (Diabete tipo1 distruzione autoimmune delle cellule che producono insulina) o relativa di insulina (Diabete tipo 2) o all’eccesso di fattori che agiscono contro l’insulina stessa.
Caratteristiche del diabete all’esordio sono la glicosuria (glucosio nelle urine), l’iperglicemia, la poliuria (aumento della quantità di urina emessa), la polifagia (tendenza all’eccessiva introduzione di cibi), il dimagrimento e in estremi casi il coma (profondo stato di incoscienza).
Si ritiene che almeno il 30% dei pazienti con diabete mellito presentino nel corso della loro vita patologie cutanee. Solitamente le manifestazioni seguono lo sviluppo del diabete stesso, ma alcune volte possono comparire prima che il diabete si manifesti, assumendo quindi un valore particolare nella diagnosi precoce di questa malattia.
Le dermatosi si manifestano nel 30-70% dei diabetici. Oltre 80% dei diabetici ha la xerosi (pelle secca) localizzata agli arti inferiori e nella metà dei casi nei pazienti anziani.
Altre manifestazioni cutanee più frequenti sono: infezioni cutanee (48-61%), dermatosi infiammatorie (20% circa). Le persone che soffrono di diabete di tipo 2 sono più a rischio di quelle affette da diabete di tipo 1. Spesso presentano un’intensa xerosi cutanea (secchezza), sia per la compromissione dei nervi periferici legata all’iperglicemia cronica che per una diminuita secrezione sebacea e sudoripara.
La xerosi cutanea, nel paziente diabetico, si manifesta molto spesso al terzo inferiore della gamba, così come alla superficie laterale del piede e alle dita dei piedi; è possibile osservare un’accentuazione della trama cutanea e la presenza di squame furfuracee, di piccole dimensioni. Si possono associare sulla cute del piede anche screpolature e ragadi, che possono rappresentare la premessa per la formazione di ulcere e infezioni cutanee (molte ospedalizzazioni tra i diabetici riguardano problematiche legate al piede). La desquamazione molto spesso è associata a prurito; nel diabete il prurito si manifesta anche in altre sedi cutanee come il condotto uditivo, la regione ano-genitale, palmo della mano e pianta dei piedi. Il prolungato grattamento può determinare la comparsa di abrasioni e conseguentemente un ispessimento superficiale cutaneo (la lichenificazione) che contribuisce ad alimentare la sensazione di prurito, creando così un circolo vizioso. Il prurito risulta correlato alla gravità del diabete: più la malattia è controllata, minore sarà la sua incidenza.
Per curare la secchezza cutanea e il conseguente prurito nel soggetto affetto da DM è possibile ripristinare la barriera cutanea utilizzando creme emollienti a base di glicerolo e paraffina da applicare quotidianamente su tutto il corpo, in particolare agli arti inferiori ed ai piedi; idratanti ed emollienti legano l’acqua allo strato corneo prevenendo le infezioni correlate al grattamento da prurito e l’insorgenza di complicanze a livello del piede. E’ importante detergere (lavare la cute) in modo poco aggressivo utilizzando detergenti appositi atti a rispettare o ripristinare lo strato lipidico superficiale.
Scritto da
Dott.ssa Sonia Modica
medico presso il Reparto di Dermatologia dell’Ospedale di Monfalcone
rubrica a cura della
Sweet Team Aniad Fvg www.sweetteam.fvg.it
Il 14 novembre si celebra la giornata mondiale del diabete
La data è stata scelta in quanto celebra la nascita del fisiologo canadese Frederick Grant Banting, che insieme a Charles Herbert Best, scoprì l’insulina, nel 1921, e il cui risultato consentì riguardo al diabete di passare da una malattia mortale a una malattia controllabile. Nel mese di novembre ed in particolar modo il 14 di questo mese, diversi monumenti nel mondo, vengano illuminati in blu come un segno di speranza per le persone che vivono con questa malattia e coloro che sono a rischio di sviluppare la malattia stessa.
La ricorrenza è stata istituita nel 1991 dalla International Diabetes Federation (IDF) e dall’ Organizzazione mondiale della sanità (OMS) in risposta all’aumento delle diagnosi di questa malattia: obiettivo è quello di educare alla prevenzione del diabete e una buona gestione di esso, così come le malattie ad esso correlate e la qualità della vita che può essere raggiunta con la sua buona gestione. Diverse attività vengono svolte in questa giornata, come passeggiate e conferenze stampa.
Alcuni numeri ci indicano quanto questa patologia sia ormai comune in tutto il mondo: 537 milioni di adulti (2021) tra i 20 e i 79 anni di età, convivono con il diabete; si stima che entro il 2030 questo numero toccherà quota 643 milioni ed entro il 2045 i 784 milioni, numerosi davvero allarmanti. 1 persona su 5, oltre i 65 anni di età, ha il diabete (IDF, 2019). Più di 1,1 milioni di bambini e adolescenti convive con il diabete tipo 1 (IDF, 2019). 1 persona con diabete su 2 (232 milioni) non è diagnosticata e non sa di avere il diabete (IDF, 2019).