Il Giro in FVG con tre tappe cruciali
L’Unità d’Italia, Dante Alighieri, il 90° compleanno della Maglia Rosa (indossata per la prima volta nel 1931 – prima tappa vinta da Learco Guerra e Giro vinto da Francesco Camusso), le grandi montagne, i paesaggi, i borghi e le città italiane, le Olimpiadi invernali e il ricordo di grandi uomini e campioni che hanno dato lustro al ciclismo sono alcuni degli ingredienti della 104 edizione della Corsa Rosa. Quello del 2021 sarà però anche un grande Giro per il Friuli Venezia Giulia, sempre più casa del ciclismo italiano. Un legame quello con la nostra regione, che si rinsalda di anno in anno e che quest’anno regalerà tantissime emozioni agli appassionati con una tre giorni di tappe.
Ritorna lo Zoncolan. Sabato 22 maggio con la tappa Cittadella-Zoncolan di 204 chilometri. Una delle tappe più attese e fondamentali di tutto il Giro. Si prende un finale durissimo. Si scala, infatti, il temutissimo Zoncolan dal versante di Sutrio, (l’ultima ed unica volta che fu affrontato da questo versante fu nel 2003 con la vittoria di Gilberto Simoni), che presenta negli ultimi due chilometri pendenze che toccano il 25/27% nel drittone finale appena prima del traguardo. La classifica generale subirà certamente una scossa.
Domenica 23 maggio, invece, la Grado-Gorizia, frazione adatta ai frazione adatta ai finisseur. I corridori percorreranno le colline del Collio Friulano, Goriziano e Sloveno. Un circuito ripetuto due volte costellato di brevi, ma duri strappi porta al finale con un ultimo sconfinamento a Nova Gorica prima di rientrare in Italia con un breve strappo a 3 km dall’arrivo.
lunedì 24 maggio il Friuli sarà, infine, protagonista della partenza di quello che viene considerato il tappone dolomitico classico, tra i più impegnativi dell’intero Giro, con 212 chilometri e 5700 metri di dislivello. Poco dopo la partenza da Sacile si sale al Cansiglio (attraverso il passo della Crosetta da Vittorio Veneto) per scendere su Belluno e dopo Agordo affrontare in sequenza i Passi Fedaia (la Marmolada che consegnò a Pantani la Maglia Rosa 1998 – Montagna Pantani), Pordoi (cima Coppi) e Giau con la lunga e impegnativa discesa fino a Cortina d’Ampezzo (città olimpica del 2026).
La terza settimana – Dopo il secondo giorno di riposo si riparte con un’altra tappa di montagna da Canazei a Sega di Ala (arrivo in salita inedito per il Giro). Da scalare, prima dell’ascesa finale, il Passo San Valentino. Giovedì 27 maggio, la 18ª tappa da Rovereto a Stradella. Una frazione insidiosa con diversi strappi nel finale tra le colline dell’Oltrepo Pavese. Muoverà da Abbiategrasso la tappa numero 19 che terminerà sull’Alpe di Mera in Valsesia (arrivo inedito). Questa frazione con 3.700m di dislivello comprende anche l’ascesa del Mottarone e quella della Colma di Varallo. Da Verbania partirà una tappa contrassegnata da 5 stellette di difficoltà e 4.800 m di dislivello che terminerà sull’Alpe di Motta nella Valle Spluga. Da scalare anche il Passo San Bernardino e il Passo dello Spluga, due salite che porteranno il gruppo oltre i duemila metri. Gran finale, domenica 30 maggio, con una cronometro individuale di 29,4 km che partirà da Senago e terminerà sotto il Duomo dove verrà incoronato, come nell’edizione 2020, il vincitore del Giro d’Italia 2021.