Il Diabete pediatrico al tempo del Covid
Il diabete è una malattia cronica caratterizzata da elevati livelli di glucosio nel sangue.
Quando se ne parla si pensa al diabete di tipo 2, forma tipica dell’età adulta ma presente anche in età pediatrica e associata all’aumento dell’obesità.
Il diabete di tipo 1 invece rappresenta oltre il 90% del diabete giovanile (l’incidenza è in aumento già in fascia pre-scolare) e si caratterizza per un processo di tipo autoimmune che porta alla distruzione delle cellule deputate alla produzione d’insulina.
La somministrazione di insulina per via iniettiva è fondamentale per la vita di questi ragazzi e la diagnosi tardiva può portare a condizioni cliniche molto gravi: è fondamentale che nel caso in cui il bambino faccia più pipì del solito, beva di più e cali di peso venga prontamente valutato da un Pediatra per una corretta diagnosi e, in caso di diabete, si proceda al rapido avvio di terapia insulinica.
Servono anche controlli glicemici più volte al giorno, una corretta alimentazione, un’attività fisica costante e un corretto utilizzo di monitoraggi glicemici interstiziali. L’andamento glicemico è inoltre fortemente influenzato dalle emozioni e dai cambiamenti: i ritmi di vita costanti sono un grande aiuto per raggiungere un equilibrio in termini di terapia e controllo glicemico, che è stato stravolto nell’ultimo anno; la pandemia infatti si è fatta sentire in maniera forte sui nostri ragazzi.
Volendo trovare un aspetto positivo in questo periodo di cambiamento, la pandemia e tutte le sue restrizioni ci hanno permesso di conoscere meglio i nostri ragazzi e le loro capacità di adattamento ai cambiamenti e ha fatto emergere le fragilità su cui lavorare.
La Didattica a distanza (DAD) è stata una bella prova: c’era chi viveva con maggior ansia il dover comunicare davanti ad un computer con la comparsa di repentine iperglicemie e chi invece, nella tranquillità di casa propria, manteneva un controllo glicemico migliore perché liberato dall’ansia della presenza a scuola.
La modifica degli orari e degli impegni quotidiani ha completamente stravolto la cura del sonno: il non doversi svegliare presto al mattino ha portato soprattutto gli adolescenti a recarsi a letto tardi; le ore del dopocena venivano spesso sfruttate per visualizzare video o giocare a videogiochi fino a notte inoltrata e l’adrenalina del gioco portava ad aumenti repentini della glicemia e a difficoltà di addormentamento e mantenimento del sonno.
Sicuramente la cucina è stata il grande passatempo durante il lockdown e ha aumentato il senso di coesione all’interno delle famiglie, ma in diversi casi ha decisamente contribuito all’incremento ponderale e al peggioramento del controllo metabolico dei nostri ragazzi.
Per non parlare poi dell’impossibilità di fare attività fisica o sport: la terapia del diabete non è infatti solo insulina e dieta, ma anche attività fisica costante che migliora il controllo metabolico e la percezione del sé, talvolta messa in crisi già dalla presenza della malattia. Va riconosciuta a questo proposito l’importanza di tutte le associazioni che promuovono l’attività fisica del paziente diabetico: il diabete di tipo1, infatti, non è più un limite al raggiungimento di prestazioni a livello agonistico.
Noi sanitari abbiamo cercato di proseguire regolarmente l’attività creando la “nostra DAD” supportati, spronati e sopportati anche dalle associazioni. L’uso della tecnologia ci ha permesso di controllare da remoto l’andamento metabolico dei ragazzi e fornire indicazioni terapeutiche appropriate. Ci sono stati successi ma purtroppo anche insuccessi, legati alla difficoltà o impossibilità di alcune famiglie ad accedere alla tecnologia. Quanto accaduto deve essere per noi sprone al miglioramento e alla diffusione educativa all’utilizzo delle tecnologie, magari con l’organizzazione di campi scuola non appena possibile.
L’augurio per il futuro è sicuramente il ritorno alla normalità: questa fa bene a tutti, compreso al Diabete.
Rimane il desiderio di continuare ad incontrare i ragazzi in contesto ambulatoriale, poiché la vicinanza fisica rimane fondamentale nel patto indissolubile di fiducia medico-paziente, così come la collaborazione con il team multidisciplinare, composto da Infermieri, Dietista, Psicologo, che ruota attorno ai nostri ragazzi e alle loro famiglie.
Pediatra diabetologo Dott. Alberto Comici
Pediatra diabetologo Dott.ssa Francesca Franco
Rubrica a cura di Sweet Team Aniad FVG
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