Ex-Dormisch, il Comitato Autostoppisti scrive al Sindaco di Udine
“Il futuro dell’area ex–Dormisch è legato strettamente al futuro della città” – sostiene Ivano Marchiol del Comitato Autostoppisti – “tante persone hanno manifestato il desiderio di restituire quello spazio al servizio della comunità: per chi studia, per chi cerca un luogo di aggregazione culturale, per aumentare aree verdi in prossimità del centro storico, per poter sfruttare al meglio lo scorcio architettonico della roggia e di Porta Villalta e per creare spazi di opportunità lavorativa, laboratoriale e di commercio di prossimità, di cui quest’area così strategica e frequentata è drammaticamente carente, come dimostra l’immagine delle grandi aree commerciali che già circondano il Centro Studi. Per molti motivi riteniamo doveroso progettare uno spazio diverso da quello previsto con un semplice supermercato. Abbiamo approfondito le possibilità progettuali e sappiamo che ci sono spazi di attuabilità diversi rispetto al progetto del supermercato.
Per questo motivo – prosegue Marchiol – abbiamo deciso di inviare al Sindaco di Udine e a tutti i Consiglieri Comunali una lettera in cui, anche in considerazione del D.L. 124/2019 che consente agli enti locali di procedere all’acquisto degli immobili senza essere assoggetti ai vincoli precedentemente previsti, proponiamo di: “intercedere con la Regione Friuli Venezia Giulia per ottenere un finanziamento per l’acquisto dell’immobile in una prospettiva di riqualificazione dell’area, nella fattispecie di un contributo in via straordinaria (come avvenuto per altri territori) o valutando eventuali possibilità di concertazione per lo sviluppo dei territori, come previsto dall’articolo 17 della legge regionale 6 novembre 2020, n. 20.
Una volta preso possesso di questa area strategica sarà possibile definire i dettagli della riconversione dell’area con le funzioni complesse e articolate che tale luogo-cerniera tra centro studi e centro storico richiede. In tale fase le possibilità di coinvolgimento del privato sono molteplici: dal partenariato pubblico-privato (ivi compresi interventi di sussidiarietà orizzontale) al project financing, ad ulteriori possibili soluzioni a seconda degli accordi puntuali che si potranno determinare viste le disponibilità imprenditoriali presenti. A tal proposito, corre l’obbligo di evidenziare che già oggi è disponibile una concreta disponibilità di investimento avanzata dall’Accademia di Belle Arti G.B. Tiepolo di Udine che ha manifestato la possibilità di un impegno finanziario nell’ordine di alcuni milioni.
Si precisa che questa seconda fase di definizione del progetto di riconversione dell’area dovrà porre al centro la necessità di restituire alla città un luogo con funzioni plurime che sappia rispondere alle esigenze culturali, ambientali e di lavoro della città, con particolare riferimento al centro studi. Necessità urgenti per l’area e la città tutta che, appare evidente, il quinto supermercato nell’arco di 500 metri non può certo soddisfare”.