Incendio Gz Trasformazione lamiere srl di Lauzacco, spuntano indizi che fanno pensare al dolo

Preoccupante aggiormento riportato dal Messaggero Veneto in merito all’incendi divampato nello stabilimento della Gz Trasformazione lamiere srl di Lauzacco. Sarebbe stato ritrovato un foglietto che invita a non allertare le forze dell’ordine. Questo costituisce un’ulteriore conferma del dolo, ipotesi sulla quale si concentrano ora le indagini coordinate dal pm Luca Olivotto. L’incendio poi sarebbe divampato in due punti diversi, individuati dai vigili del fuoco, cosa che ha spinto a battere con ancor più decisione la pista del dolo.
Dopo i rilievi di legge, il magistrato – che ha ricevuto nella serata di ieri gli atti dell’inchiesta – ha disposto il sequestro di alcuni oggetti ritrovati nel perimetro della fabbrica, specializzata nella fornitura di carpenteria metallica di precisione. Tra i materiali campionati e sequestrati, anche il biglietto, sul cui contenuto gli inquirenti non si sbilanciano. Sia nella serata di venerdì che ieri i carabinieri hanno a lungo ascoltato il titolare dell’azienda, Gianni Foschiatti, anche per capire se possano esserci stati nelle scorse settimane episodi sospetti che lasciassero presagire un simile atto.
I pompieri effettueranno nelle prossime ore una serie di verifiche tecniche mirate ad accertare le condizioni delle strutture metalliche del capannone, anche per capire se sarà necessario o meno dichiarare l’inagibilità. Il pronto intervento dei vigili del fuoco – impegnate per oltre quattro ore con sei squadre, due delle quali composte da volontari arrivati dalla stazione di Codroipo – ha evitato il peggio, anche se i danni risultano ingenti, nell’ordine di diverse decine di migliaia di euro.
«L’ipotesi di incendio doloso è sconcertante. Apprendiamo da prime notizie di un ipotesi di dolo in un’impresa insediata nella Zona industriale udinese, a Lauzacco, e se questo è vero, la cosa sarebbe molto preoccupante, perché cose del genere, da queste parti, non si sono mai sentite». A parlare, a nome della sua comunità, è il sindaco Emanuela Nonino che, usando il condizionale, ha appreso con preoccupazione dell’ipotesi, al momento al vaglio degli inquirenti, di un possibile gesto doloso dietro all’incendio. «Di incendi di altri capannoni, sia nella Ziu, sia in altre zone produttive, ce ne sono stati purtroppo negli anni. Ma si è sempre trattato di incidenti dovuti a cause più disparate, ma mai riconducibili a un atto intenzionale. La Ziu è una zona tranquilla, non ci siamo mai trovati in situazioni particolari e tutto ciò ci lascia a dir poco sbalorditi».