Il reddito di cittadinanza

scritto da Laboratorio del Diritto
Il reddito di cittadinanza, la nuova misura fortemente voluta dal M5S e approvata nel “decretone” il 17 gennaio 2019, ha ora un sito ufficiale. Il 4 febbraio infatti il Ministro del Lavoro lo ha presentato insieme alla carta elettronica con cui sarà possibile spendere i soldi del sostegno economico. Il sito, che al momento fornisce solo le informazioni sarà completo a partire dal 6 marzo 2019. Da quella data le richieste di “reddito di cittadinanza” potranno essere presentate anche online oltre che nei CAF.
Per fruire del reddito di cittadinanza, che è una misura di contrasto alla povertà che è orientato anche ad affiancare l’interessato nel suo iter alla ricerca di un lavoro, viene concesso a chi possiede determinati requisiti di redditualità.
Per tale ragione è necessario presentare un’ISEE aggiornata all’anno in corso in modo tale che l’INPS possa verificare la sussistenza dei questi requisiti da parte del richiedente.
Volendo ottenere il beneficio economico ad aprile, occorre richiedere il proprio Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) o recandosi in un CAF o utilizzando il modello precompilato disponibile sul sito dell’INPS.
Ma quali sono i requisiti ISEE di cui è necessario essere in possesso per ottenere il reddito di cittadinanza?
Sul sito dedicato al Reddito di Cittadinanza si può leggere che la misura è concessa ai nuclei familiari con:
- un valore ISEE inferiore a 9.360 euro
- un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 30 mila euro
- un valore del patrimonio mobiliare non superiore a 6 mila euro per il single, incrementato in base al numero dei componenti della famiglia (fino a 10 mila euro), alla presenza di più figli (1.000 euro in più per ogni figlio oltre il secondo) o di componenti con disabilità (5 mila euro in più per ogni componente con disabilità).
- un valore del reddito familiare inferiore a 6 mila euro annui, moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza (pari ad 1 per il primo componente del nucleo familiare, incrementato di 0,4 per ogni ulteriore componente maggiorenne e di 0,2 per ogni ulteriore componente minorenne, fino ad un massimo di 2,1). Tale soglia è aumentata a 7.560 euro ai fini dell’accesso alla Pensione di cittadinanza. Se il nucleo familiare risiede in un’abitazione in affitto, la soglia è elevata a 9.360 euro.
Per accedere al sostegno è inoltre necessario che nessun componente del nucleo familiare possieda:
- autoveicoli immatricolati la prima volta nei 6 mesi antecedenti la richiesta, o autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc oppure motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati la prima volta nei 2 anni antecedenti (sono esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità);
- navi e imbarcazioni da diporto (art. 3, c.1, D.lgs. 171/2005).
A questo punto una personale riflessione:
risulta preferibile che uno Stato stimoli l’iniziativa individuale e con essa il desiderio di ognuno di migliorarsi. In una società del genere il ruolo dello Stato diventa completamente diverso da quella che oggi si può immaginare: riguarda lo Stato stimolare l’economia in modo che vi sia una moltiplicazione delle occasioni di lavoro. Riguarda lo Stato, incrementare l’attività di formazione in modo che tutti i cittadini abbiano gli strumenti intellettuali e la capacità di fare.
Solo così, con strumenti adeguati, si può rispondere positivamente alle occasioni di lavoro che si vanno a creare. Va avvertita ancor più intensamente un’esigenza di questo genere soprattutto nel momento attuale, in cui si registrano due fenomeni che stanno sconvolgendo il mondo del lavoro.
Ci si riferisce come primo fenomeno a quello della forte disintermediazione realizzata da internet nelle relazioni e transazioni, che ha reso improvvisamente superflui alcune professionalità e mansioni nonché interi settori di attività che svolgevano un ruolo di intermedio (basti pensare alle agenzie di viaggio o anche al commercio di prodotti e servizi). Il secondo fenomeno da non trascurare è l’intelligenza artificiale, I.O.T. e altre applicazioni simili, che ha già fatto scomparire alcune attività che erano svolte dall’uomo, peraltro che già interessano professioni intellettuali quali ad esempio quella dell’avvocato (primi esempi in America) a quella del medico (esempi nel modo sanitario sono già ben presenti in alcune società). Pensare di disinteressarsi e praticare le azioni da struzzo, facendo finta che non stia cambiando nulla, costituisce un atteggiamento passivo quale quello della introduzione stabile di un reddito di cittadinanza. Una scelta del genere significa condannare lo Stato quindi la comunità ad un’inesorabile declino!. Non è meglio forse incoraggiare e “settare” uno Stato volto a contrastare fermamente un atteggiamento rinunciatario e la passività sociale?
Non è meglio incoraggiare e favorire l’iniziativa individuale, in forma d’impresa, volta a rinvigorire la volontà dei singoli di migliorarsi e di progredire per il progresso ed il bene comune?
Ciò ovviamente non vuol dire scordarsi della solidarietà e dell’orientamento che una Società deve avere nei confronti della tutela di coloro che non riescono; ciò significa, a nostro modo di vedere, fare in modo che la “platea” degli ultimi sia una componente della società fisiologicamente tendente allo zero e che non tenda a divenire una o la generale platea dei Cittadini.
Foto: avv. Roberto Omenetto