Sedegliano, è di nuovo invasione di cimici. Il sindaco: “Questa situazione che rischia di mettere in ginocchio una intera area agricola”

Sciami di cimici cinesi hanno invaso di nuovo il sedeglianese e le zone limitrofe, creando disagi nei centri abitati e funestando le campagne, con la distruzione di pere, mele, kiwi, uva oltre che coltivazioni di soia e mais. E’ questo l’allarme lanciato ancora una volta non solo dagli agricoltori ma anche dai residenti, le cui abitazioni sono sempre più invase da questo dannoso insetto. Nelle case si trovano dappertutto, nei fiori sui davanzali, nei panni a stendere, negli infissi, nei bagni e perfino nelle dispense. Centinaia, migliaia di cimici pericolose che prolificano depositando uova almeno due volte all’anno con 300-400 esemplari a volta. Le cimici, è vero, non sono una novità: a chi non è capitato di scacciarle dalla camera, soprattutto nelle case di campagna. Perché, però, quest’anno si assiste a una vera e propria invasione? Lo spiegano gli stessi agricoltori. Tutto, manco a dirlo, dipende dal clima: è un anno caldo e le temperature docili favoriscono la proliferazione dei parassiti che in Italia non hanno antagonisti naturali. Non ci sono cioè altri insetti o altri animali che se ne cibino. Le cimici sono in grado di volare per per lunghe distanze, in inverno trovano riparo in edifici, cassette, anfratti, aspettando la primavera per attaccare le piante e riprodursi.
Le cimici nostrane, come la cimice verde dei prati, sono lunghe da 0.5 a 1 cm, hanno colore variabile (verde,
nere con chiazze rosse e gialle…) e ormai chi coltiva l’orto ne ha una certa familiarità. Al contrario, la cimice
asiatica raggiunge una lunghezza compresa tra 1.5 e 1.7 cm (quindi è più grande) e ha un colore molto
caratteristico: la cimice asiatica è grigio-marrone scuro, quasi marmorizzata.
“Dal momento che ci sono già giunte segnalazioni di difficoltà da parte di agricoltori – ha spiegato il sindaco di Sedegliano Ivan Donati – desideriamo continuare a tenere aperto il dialogo e il confronto con i vertici regionali e continuare a illustrare le enormi difficoltà che stanno vivendo i produttori delle nostre zone. Non ci aspettiamo certo che l’assessore Zannier abbia la bacchetta magica per risolvere il problema, ma siamo sicuri che è molto sensibile a questa situazione che rischia di mettere in ginocchio una intera area agricola e produttiva importante. La Regione si è sempre dimostrata sensibile e vicina ai produttori”.