Le memorie di Casarsa riemergono grazie al nuovo libro di Sabbadini

Ritrovate le locandine storiche della sagra
Viaggio nella Casarsa di un tempo alla Sagra del Vino, grazie all’evento che giovedì 1 maggio vedrà la presentazione del libro “Casarsa, la Cantina, la Sagra” di Pier Paolo Sabbatini. Appuntamento alle 18 nella Sala Consiliare di Palazzo Burovich de Zmajevich.
Edito dalla Pro Loco di Casarsa della Delizia su progetto grafico di Stefano Tonizzo, il libro è un omaggio alla Casarsa agricola di un tempo, con le sue tradizioni e i suoi simboli. Ed è anche un tributo alla Cantina La Delizia, cuore pulsante della comunità, da cui è poi nata la Sagra del Vino, nel Secondo dopoguerra, simbolo di festa, solidarietà e condivisione. Alla base il gran lavoro di recupero della memoria di Sabbatini, che ha un ricco archivio di fotografie e poster raccolto lungo i decenni, a partire dalle storiche immagini realizzate da Otto D’Angelo.
“Sul finire dell’estate – racconta Sabbatini – andavamo tutti insieme nei vigneti, per antico rito, a riempire di grappoli d’uva i cesti e a pranzare nei campi. Erano i giorni festosi della vendemmia e i tini carichi, al passo del cavallo, si dirigevano in tarda serata alla Cantina di Casarsa per la follatura dell’uva e la produzione del vino. Poi, nell’abbrivio della primavera, l’uva diventava la “Sagra del Vino” con chioschi, con giostre, con fisarmoniche e balli sul “breâr” (tavola di legno su cui si ballava, in lingua friulana ndr) in piazza. E io, allora ragazzino, a raccogliere qua e là manifesti, locandine e pubblicità delle sagre di ogni anno; piccoli e grandi fogli con disegni e colori che accendevano la mia fantasia, per corredarla di ricordi. Così, di essi, ne ho salvata la memoria”.
Nelle pagine si trovano le cartoline ingiallite dal tempo, i francobolli speciali, le vecchie foto che raccontano il passato, le locandine pubblicitarie che testimoniano l’evoluzione della comunità. E ancora: le vicende della storia della Cantina casarsese, istituzione che ha plasmato il paesaggio vitivinicolo friulano, grazie al racconto che emerge dal susseguirsi delle tecniche di coltivazione e delle etichette dei suoi vini, delle foto della vendemmia e dei libretti su cui si registravano il conferimento delle uve.
“Il nostro ringraziamento – dichiarano il sindaco Claudio Colussi, il presidente della Pro Loco Antonio Tesolin e Stefano Zanette presidente della Cantina di Conegliano Vittorio Veneto Casarsa – va proprio a Sabbatini, custode prezioso di ricordi e documenti che ci permette di rivivere il nostro passato. La sua passione e la sua dedizione hanno reso possibile la realizzazione di questo progetto, un’opera che vuole essere anche un ponte tra le generazioni casarsesi, un modo per far conoscere ai giovani le radici della nostra storia e a chi l’ha vissuta di poterla ricordare”.

copertina libro sagra casarsa
Foto anteprima: manifesto sagra 1965 collezione privata Pier Paolo Sabbatini