Coralità targata Fvg al 20° Festival di primavera a Montecatini

Coristi, docenti e volontari della regione tra i protagonisti
La musica corale è certamente una nicchia molto specifica se riferita agli ambiti musicali di massa, ma lo è più a livello di percezione (e soprattutto di promozione mediatica) che nella realtà dei fatti, dove l’attività corale coinvolge centinaia di migliaia di persone di ogni generazione in tutto il mondo.
I cori sono presenti anche nelle scuole di ogni ordine e a loro è dedicato il Festival di primavera, il più grande festival della coralità scolastica a livello europeo, giunto quest’anno alla sua ventesima edizione. La manifestazione, che coinvolge ogni anno oltre duemila ragazzi delle scuole italiane e non solo, si svolge a Montecatini Terme in Toscana e viene organizzata dalla federazione corale nazionale Feniarco in collaborazione con Associazione Cori della Toscana e nella cornice degli eventi promossi dalla European Choral Association. Quest’anno il festival ha coinvolto 59 cori provenienti da tutta Italia, dalla Slovenia e dalla Spagna, ai quali si è aggiunto anche un coro ospite dalla Svezia. Sono stati 17 gli atelier di studio, condotti da esperti della coralità giovanile con una vastissima proposta di repertori diversi.
Oltre alle intense giornate di studio, i cori hanno partecipato a due sfilate che si sono concluse nella magnifica cornice delle storiche Terme Tettuccio di Montecatini (dal 2021 patrimonio dell’Unesco), sono stati protagonisti di sette concerti dei cori partecipanti e si sono esibiti nell’ambito degli atelier nei due concerti finali al Teatro Verdi di Montecatini che negli anni Ottanta e Novanta è stato particolarmente noto come Teatro Studio della Rai, ospitando numerose trasmissioni televisive di grande successo (tra le quali Fantastico e Domenica In). Le serate delle scuole superiori hanno aggiunto al ricco programma anche due ulteriori eventi: la “Notte dei co(lo)ri” che ha interpretato il tema portante di questa edizione del festival “Sinestesie” in modo itinerante e suggestivo e il “Concerto al buio” realizzato dal musicista pordenonese Teho Teardo, in versione adattata per il contesto del suo progetto di sound design derivato da registrazioni ambientali notturne realizzate nelle foreste tra Italia, Austria e Slovenia.
Nella prima settimana di festival, dedicata alle scuole primarie e medie e ai cori di voci bianche, sono stati due i cori provenienti dalla regione Friuli Venezia Giulia. Le Voci della Richinvelda, dirette da Cristiana Fornasier, hanno preso parte all’atelier della docente finlandese Sanna Valvanne che ha preso le mosse da un brano di Billie Eilish (What was I made for?) per trasmettere un approccio alla musica corale che celebra la gioia del canto e della danza. Il coro della scuola secondaria di primo grado con lingua d’insegnamento slovena Simon Gregorčič dell’Istituto Pangerc di San Dorligo della Valle ha partecipato invece all’atelier del docente belga Tom Johnson. La direttrice del coro Neda Sancin ha scelto per i ragazzi un’esperienza di canto in stretta connessione con il movimento. Il musicista belga utilizza infatti movimenti coreografici per facilitare la resa espressiva e vocale dell’esibizione corale.
Anche nella seconda settimana di festival, dedicata alle scuole superiori e ai cori giovanili, la regione Friuli Venezia Giulia ha confermato la propria attenzione alle possibilità formative ad ampio raggio offerte dalla coralità internazionale. Il coro del liceo classico e linguistico Petrarca di Trieste, con il suo direttore Francesco Calandra, ha scelto infatti di prendere parte all’atelier del docente olandese Rohan Poldervaart, esperto di rhythmic choir e di storytelling corale. I partecipanti a questo atelier hanno creato una performance pop che è stata anche frutto di un lavoro collettivo, attraverso le parole di un rap con il quale i ragazzi hanno voluto rivolgersi al mondo degli adulti e alla sua scarsa capacità di considerazione e ascolto delle esigenze delle giovani generazioni.
Anche tra i docenti il Friuli Venezia Giulia ha evidenziato le proprie eccellenze. Il direttore artistico del festival Carlo Pavese ha affidato infatti uno degli atelier delle scuole primarie al direttore goriziano David Bandelj, che ha debuttato in questo contesto accompagnando oltre cento ragazzi alla scoperta del Carnevale degli animali di Camille Saint-Saëns in un originale e impegnativo arrangiamento corale.
Insegnanti e direttori della regione sono stati presenti anche tra i partecipanti a Coro Lab, corso di formazione specifico che all’interno del festival ha dato la possibilità di seguire laboratori esclusivi e di effettuare percorsi di studio anche attraverso l’osservazione commentata del lavoro dei docenti dei singoli atelier. Senza contare il fattivo e cospicuo contributo di professionisti e volontari all’interno del team del festival – da sottolineare che la stessa Feniarco ha sede a San Vito al Tagliamento e che il suo staff è interamente pordenonese – per dimostrare ancora una volta che il Friuli Venezia Giulia è una regione votata al canto corale e alla sua diffusione attiva anche a livello nazionale e internazionale.