Festa “Nazionale” di un Friuli partecipato nel ricordo della contadinanza

ARLeF e Comune di Udine pronti all’appello del Fogolâr Civic per celebrare l’orgoglio friulano nella coscienza di un popolo che si inventò addirittura il primo controparlamento della storia europea moderna.
“Fieste de Patrie dal Friûl” però “Fieste” di una “Patrie partecipade”, di un Friuli condiviso, non fortino di esclusive classi dominanti “come fu fino a cinque secoli or sono”.
Giovedì 3 aprile 2025, in occasione della Festa nazionale friulana – divenuta istituzionale nel 2015 ma inaugurata già nel 1977 dal grande intellettuale friulanista don Francesco Placereani ovvero “pre Checo Placerean” – il Fogolâr Civic di Udin, con il patrocinio dell’ARLeF Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane ed il concorso del Comune di Udine nonché di altro qualificato associazionismo, ha celebrato la ricorrenza dei cinque secoli di convalida della Contadinanza del Friuli, originale controparlamento di popolo della storia europea moderna, strumento di controllo degli amministrati sui “sorestants”, accreditato proprio cinquecento anni fa dalla controparte feudale ossia il celebre Parlamento della Patria del Friuli, ridotto a miti consigli dal dilagare della rivolta rustica nella Mitteleuropa del tempo. Un prezioso segnalibro commemorativo, con testi in friulano, italiano ed inglese, del 2008, è stato distribuito alla qualificata accolta di rappresentanze istituzionali e socioculturali radunate alla Casa della Contadinanza, in Castello, a Udine, civico memoriale di quella storica istituzione democratica. L’idea di un Friuli democratico, partecipativo, inclusivo, virtuoso, e di una città di Udine nuovamente civico, sperato, perno del territorio è certo riecheggiata nell’allocuzione cerimoniale, rigorosamente in lingua friulana, tenuta dal prof. Alberto Travain, coordinatore del Fogolâr Civic e presidente del Fogolâr Civic di Udin oltreché del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, cui sono seguiti poi gli interventi del “camerarius” rappresentante la cittadinanza udinese in arengo, prof.ssa Renata Capria D’Aronco, anche presidente del Club per l’Unesco di Udine; del consigliere comunale delegato alla friulanità dott.ssa Stefania Garlatti-Costa; del direttore ARLeF dott.William Cisilino e del presidente dell’ente sig. Eros Cisilino. Messaggi di apprezzamento sono pervenuti dai Presidenti della Giunta e del Consiglio regionali del Friuli Venezia Giulia dott. Massimiliano Fedriga ed avv. Mauro Bordin. Valide espressioni di condivisione dal presidente emerito della Sociedad Friulana Buenos Aires dott. Eduardo Dino Baschera e dalla curatrice della rivista sociale dott.ssa Noemi Salva nonché dalla sig.ra Marisa Lenarduzzi del Coordinamento Civico Udinese “Borgo Stazione”; dal sig. Daniele Bertossi dell’associazione culturale-sportiva friulana “Pinte&Spalti” e dai civisti sig.ra Elisabetta Mingolo e sig. Daniele Pagnutti del comitato di Santa Margherita del Gruagno. Intervenuti anche il procuratore arengario dott.ssa Maria Luisa Ranzato e consiglieri popolari ins. Manuela Bondio e sig.ra Marisa Celotti oltre al prof. Daniele Fachin, del direttivo fogolarista e all’animatore sociale sig. Eugenio Pidutti. Le Autorità istituzionali presenti hanno in genere convenuto nell’apprezzare qualità e costanza del liberale impegno socioculturale incarnato e mobilitato in questi decenni dal prof. Travain, additato come intellettuale di spiccata dedizione civista, presidio e volano dell’identità udinese e friulana. Svolto nelle sale della Contadinanza anche il Tricolore Civico Friulano o Forogiuliano ideato dallo stesso Travain nel 2005 e recuperante i colori dell’insegna commemorativa novecentesca della Contadinanza regionale, patrimonio di storia civista per l’intero Friuli Venezia Giulia.