Più accessibilità e sicurezza nei quartieri udinesi

Inaugurata la terza fase del PEBA
Garantire accessibilità e sicurezza nei percorsi pedonali dei quartieri cittadini. Questo l’obiettivo principale della terza fase del Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA) nella città di Udine. Dopo aver lavorato per migliorare rispettivamente l’accessibilità del centro storico e degli edifici comunali nell’ambito delle prime due fasi, ancora in corso, il Comune punta ora a aumentare la qualità degli spazi di quartiere, collegare i quartieri attraverso percorsi sicuri e accessibili a tutti.
A fine febbraio, presso Casa Cavazzini, si è tenuto il primo incontro partecipativo alla presenza degli assessori Andrea Zini (pianificazione territoriale) e Ivano Marchiol (lavori pubblici) e delle principali associazioni dei portatori di disabilità motorie, cognitive e sensoriali, di un rappresentante del CRIBA (Centro Regionale di Informazione sulle Barriere Architettoniche del FVG), e dei referenti dei Consigli di Quartiere Partecipati. Erano presenti all’incontro anche la progettista Claudia Carraro e l’architetto Gregorio Grasso dello studio Supernova Design Group.
L’incontro ha dato avvio a un processo partecipativo per identificare le criticità nei quartieri di Baldasseria, Beivars, Chiavris, Cormor Basso, Cussignacco, Godia, Laipacco, Paderno, Quartiere Aurora, Rizzi, San Gottardo, San Rocco, Sant’Osvaldo e Villaggio del Sole, con l’obiettivo di coprire un totale di 30 chilometri di percorsi pedonali.
A tutti i partecipanti attori del PEBA è stato inoltre presentato un questionario per raccogliere segnalazioni sui percorsi prioritari e sui punti critici legati ai servizi culturali, scolastici, socio-sanitari, sportivi e amministrativi.
“La partecipazione attiva delle associazioni e dei cittadini è fondamentale per individuare le reali necessità e indirizzare al meglio le risorse pubbliche”, ha dichiarato l’assessore Andrea Zini. Tra le proposte emerse, particolare attenzione è stata riservata all’eliminazione delle barriere nei pressi delle residenze di Social Housing.
“Raccogliere le esigenze dell’utenza a cui è indirizzato l’intervento è per noi fondamentale. Questa fase del PEBA riguarderà i quartieri, dove vie l’80% della popolazione udinese e perciò gli interventi avranno grande rilevanza e impatto sulla vita quotidiana di moltissime persone”, ha spiegato l’Assessore alla Pianificazione territoriale Andrea Zini. “Abbiamo voluto, anche per questa terza fase, capire quali sono i punti più critici e quali le priorità per collegare i quartieri ai servizi e per rendere sicuri gli spostamenti, agendo di conseguenza nella pianificazione degli interventi in risposta a dei bisogni concreti”.
Per quanto riguarda la prima fase del PEBA, il Comune ha già iniziato a intervenire in centro storico con più di un centinaio di micro-interventi già effettuati. A maggio del 2025, partiranno ulteriori lavori per un milione e mezzo di investimento.
La seconda fase invece è nel cuore della fase progettuale, e a partire dalla prossima estate, quando sarà completata l’analisi dei trenta fabbricati di proprietà comunale individuati da parte dei professionisti incaricati, verrà delineato il quadro degli interventi necessari per migliorare e garantire l’accessibilità ai servizi pubblici.
“L’eliminazione delle barriere architettoniche è un piano i cui risvolti sono concreti e visibili. Sul PEBA il lavoro che stiamo portando avanti è importante ed è un impegno strutturale”, ha spiegato l’Assessore alle opere pubbliche Ivano Marchiol. “Per come è strutturato il piano – aggiunge – gli interventi per l’abbattimento delle barriere non sono solo interventi ad hoc, ma spesso si tratta di lavori inseriti nell’ambito di altri interventi già programmati e che si riescono più agevolmente a conformare ai migliori criteri di accessibilità, ottimizzando così i tempi di un lavoro pubblico”.