La diplomazia del Mosaico vista da Lione

Il Podcast Mondo Italia”: mostra “Mosaico. Codice italico di un’arte senza tempo”, è un’iniziativa della Farnesina, molto apprezzata anche a Lione, capitale delle Gallie, che è anche una specie di Ravenna francese.
Certo è un bel viaggio, 2.000 anni di storia, tra Roma, Pompei, Piazza Armerina, Baia ecc. il dinamismo della Farnesina avrà senz’altro un seguito, anche perché il ‘’codice italico di un’arte senza tempo’’ non si è mai fermato il codice funziona tuttora.
I pavimenti romani in mosaico di Piazza Armerina, non hanno nulla da vedere con le centinaia di mosaici bizantini straordinari, come quelli delle chiese e basiliche di Istanbul, Cefalù, Roma, Firenze, Ravenna, Venezia Torcello ecc.
Questi monumenti presentano delle evoluzioni, delle rivoluzioni, che hanno cambiato il mondo del mosaico, bastano due sole parole: smalti ed ori !
Si capisce subito l’enorme differenza dei materiali con cui si sono fatti i mosaici, si parte dal sasso del greto del fiume accanto casa, si passa al marmo di lontane provenienze, e si arriva ai materiali vetrosi e smalti veneziani di stupefacente raffinatezza frutto dello sviluppo della produzione del vetro, rarissimo al tempo dei romani.
Il viaggio deve continuare, si parte dal mosaico romano di Piazza Armerina, si va al bizantino di Ravenna, e si puo’, anzi si deve arrivare, per esempio, a Parigi, all’Opéra Garnier, che compie 150 anni nel 2025 !
Qui, con il Codice italico si puo’ aprire le porte e gli occhi al mosaico detto Moderno, da non confondersi con il mosaico Contemporaneo che é ancora diverso.
L’Opera di Parigi, dell’architetto Garnier, senza i mosaici ‘’ moderni’’ non sarebbe una delle più belle Opera del mondo, ma a Parigi, per essere precisi, il codice italico del mosaico, diventa friulano.
Certo c’é una grandissima differenza di stile tra tutti i mosaici che abbiamo già evocato, ma soprattutto sappiamo chi ha realizzato i mosaici dell’Opera di Garnier, come, quando, quanto hanno costato!
Questi mosaici, senza tempo, sono di Giandomenico Facchina un emigrante friulano di Sequals, che li ha realizzati con la sua fenomenale squadra di mosaicisti, pure friulani, di cui possiamo avere nome e cognome.
Sappiamo tutto su Giandomenico Facchina, conosciamo il suo percorso da Sequals a Venezia, per finire a Parigi, gli dobbiamo la geniale evoluzione, concretizzata nell’invenzione dei mosaici realizzati su ‘’carta a rovescio’’!
Quest’invenzione ha cambiato tutto, il mosaico è diventato accessibile, la tecnica è stata elaborata durante i recuperi di mosaici della Gallia romana, nel 1850 solo i friulani riuscivano a salvare mosaici romani ora trasferiti nei maggiori musei francesi.
Dal 1850 in poi, si puo’ affermare che Il codice italico si è perfezionato friulano, e grazie a questi ‘’italici speciali’’ il mosaico è diventato moderno, come dire, siamo passati in un balzo dalla biga romana, all’automobile !
Il mosaico non si è fermato a Ravenna, ma con i friulani nel mondo, è stato diffuso su tutti i continenti.
Credo si possa affermare, che il numero, la qualità, la quantità dei mosaici ‘’moderni’’, è probabilmente molto superiore ai mosaici romani e bizantini, se andate a Shiriama in Giappone, o a Dar es Salaam in Tanzania ne trovate, non parliamo delle Americhe, il subway di New York oltrepassa Piazza Armerina, non solo per il numero di visitatori ma anche per la superfice.
Il mosaico è un’arte italiana, lasciatemi dire, soprattutto friulana, è un know how, un saper fare nostro, stranamente i cinesi non ci hanno ancora copiato, ma non tarderanno a farlo, stanno arrivando.
Questo podcast della Farnesina ci permetterà di sviluppare il tema di quest’arte italica e di sottolineare che oltre all’interesse artistico culturale, c’è anche un interesse economico, per l’Italia, infatti siamo i soli capaci di realizzare grandi lavori, come l’Opera Garnier, ora quando si tratta di mosaico gli architetti del mondo si rivolgono in Italia.
Sappiamo che il parmigiano è reggiano, l’aceto balsamico è modenese, la mortadella bolognese, mentre il mosaico è friulano, inoltre nessuno può contestare che il mosaico, sia molto più duraturo del parmigiano, infatti il mosaico oltre che senza tempo si tratta di ‘’ pittura eterna’’ o quasi.
Danilo Vezzio/Fogolâr Furlan
Nella foto: esemplare di mosaico contemporaneo