Contratto metalmeccanici, nuovo sciopero a Udine

Nell’ex Provincia di Udine venerdì 21 Febbraio sciopero di 8 ore di “Fim,Fiom,Uilm“
L’astensione dal lavoro segue quella dello scorso 13 dicembre
Tornano a incrociare le braccia anche in provincia di Udine i lavoratori metalmeccanici, a sostegno della vertenza con Federmeccanica sul rinnovo del contratto nazionale di categoria. Lo sciopero è stato proclamato unitariamente dai sindacati di categoria per venerdì 21 febbraio e sarà dell’intera giornata: una nuova giornata di protesta dopo quella dello scorso 13 dicembre, che fu accompagnata da una manifestazione a Udine, davanti alla sede di Confindustria. L’11 gennaio, Federmeccanica ha convocato i segretari generali di Fim,Fiom,Uilm ma la riunione si è conclusa con l’ennesimo nulla di fatto. In assenza di una ripresa del confronto, i primi di febbraio i sindacati dei metalmeccanici hanno così deciso di dare continuità in modo più incisivo alla mobilitazione, con la proclamazione di otto ore da effettuarsi entro la fine del mese in tutt’Italia, con iniziative articolate a livello territoriale e aziendale. Venerdì sarà la volta di Udine.
“Incroceranno le braccia tutte le aziende metalmeccaniche e dell’installazione di impianti, a partire – dichiarano i Segretari generali di FIOM Cgil Udine David Bassi, FIM Cisl Udine e Alto Friuli Francesco Barbaro e Fabiano Venuti, UILM-Uil Udine Giorgio Spelat – da Acciaierie Bertoli Safau, Ferriere Nord, Marelli Automotive Lighting, Sirti, Gruppo Cividale, Freud, Faber, e tante altre con anche iniziative di volantinaggio ed informazione ai lavoratori. E contestualmente, è in corso il blocco dello straordinario e della flessibilità, che va avanti da mesi e che sarà gestito in modo ancora più rigoroso e diffuso”
«Torniamo in campo a protestare – aggiungono i segretari territoriali David Bassi (Fiom-Cgil), Giorgio Spelat (Uilm), Francesco Barbaro e Fabiano Venuti (Fim-Cisl) – per superare l’intransigenza delle nostre controparti e mandare un forte segnale alle aziende con l’intensificazione della lotta. È il momento di scioperare in modo sempre più massiccio per la riapertura delle trattative, negoziare le richieste della piattaforma presentata da Fim, Fiom e Uilm e conquistare il rinnovo del Ccnl. Con la trattativa e con la lotta vogliamo aumentare i salari, contrastare la precarietà, ridurre gli orari, estendere i diritti e le tutele per tutte le lavoratrici e per tutti i lavoratori».