Lignano raccontata in friulano. Tre serate su RAI 3 bis

Paolo Patui, Pietro Spirito e Tito Maniacco gli autori dei racconti
La prima martedì 18 febbraio, alle 21.20 sul canale 810
UDINE – Da tre anni, grazie alla sinergia fra il Teatri Stabil Furlan, l’Arlef e l’Associazione ‘Lignano nel terzo millennio’, le estati di Lignano Pineta si arricchiscono di un appuntamento con la lingua friulana, inserito nella manifestazione ‘Incontri con l’autore e con il vino’, che si svolge all’interno del Pala Pineta sito nel Parco del Mare. L’attore Massimo Somaglino, anche direttore artistico del Teatri Stabil Furlan, ogni estate riunisce una piccola squadra di traduttori, attori e musicisti e realizza la versione in lingua friulana di racconti riguardanti la località balneare che hanno trovato spazio nel volume ‘Lignano, ti racconto’, pubblicato dall’Associazione ‘Lignano nel terzo millennio’. Questi racconti, nella versione in lingua friulana, sono diventati delle vere e proprie letture sceniche, riprese dalla Sede RAI FVG presso il teatro di Orsaria di Premariacco per la regia televisiva di Arianna Zani, ed ora trasmessi in tre serate sul palinsesto TV in marilenghe, sul canale Rai 3 bis, ogni terzo martedì del mese, a partire da questo 18 febbraio alle 21.20 con replica il venerdì della stessa settimana alle ore 21.40 sul canale 810 del digitale terrestre, poi disponibili su RaiPlay.
IL PRIMO APPUNTAMENTO – ‘Tant che Tupamaros’ è il primo appuntamento della rassegna. Scritto da Paolo Patui che lo ha tratto da un suo racconto in italiano dal titolo ‘Volevamo essere i Tupamaros’, il testo descrive la Lignano del 1969, al tempo dello sbarco dell’uomo sulla luna, quando un gruppo di ragazzini friulani è alle prese con un torneo di calcio organizzato nella colonia della diocesi di Udine. Hanno scelto un nome ribelle dettato dai tempi: ‘Tupamaros’, e il direttore della colonia, arbitro anche di tutte le partite del torneo, li ha minacciati: ‘Con quel nome lì finché arbitro io non vincete una partita’. Sarà così? In scena (e in video) accanto al lettore Massimo Somaglino, una coppia di musicisti jazz fra i più quotati in regione: Alessio Zoratto al contrabbasso e basso elettrico e Luca Colussi alla batteria. ‘Ho inteso allontanarmi il più possibile dalla tradizione’ dice Somaglino, ‘La fine degli anni ’60 erano anni di grande ribellione giovanile, sono stati anni che hanno segnato anche un rifiuto da parte dei giovani di tutto quello che sapeva di antico, il concetto del recupero delle tradizioni è venuto dopo. Mi sembrava che il jazz e il blues portassero le giuste atmosfere per gridare la voglia di cambiamento, anche nel piccolo di una partita di calcio’.
I prossimi appuntamenti (ogni terzo martedì del mese, sempre in replica al venerdì) saranno ‘La stilo di Hemingway’ di Pietro Spirito, tradotta in friulano da Stefano Montello e con in scena Fabiano Fantini, Leo Virgili e lo stesso Somaglino, e ‘Tito Maria al viôt il mâr’ di Tito Maniacco, tradotta da Tarcisio Mizzau, ancora con Somaglino e Denis Biason alla chitarra.
Teatri Stabil Furlan www.teatristabilfurlan.it
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TEATRI STABIL FURLAN
Fondato nel 2019 su iniziativa del Comune di Udine, il Teatri Stabil Furlan è un’Associazione Culturale riconosciuta dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, che ha come soci fondatori il Comune di Udine, l’ARLeF – Agjenzie regjonâl pe lenghe furlane, la Società Filologica Friulana, la Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine, il CSS Teatro Stabile di innovazione del FVG, la Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe, l’Istitût Ladin Furlan Pre Checo Placerean, e come scopo statutario l’attività di produzione e circuitazione di spettacoli teatrali professionali che valorizzino la lingua e la cultura friulane utilizzando la lingua friulana o di altre minoranze linguistiche e che abbiano caratteristiche di professionalità in tutte le loro componenti artistiche, tecniche ed organizzative.