William Cisilino insignito a Cagliari del Premio “Ondras”

Al direttore dell’ARLeF il prestigioso riconoscimento dedicato alle persone impegnate nelle lingue minoritarie in Europa
Il direttore dell’ARLeF, William Cisilino, è stato insignito, sabato scorso, a Cagliari del premio “Ondras”. Assieme a lui sono stati premiati il catalano Carles Duarte – già “braccio destro” del Presidente della Catalogna Jordi Pujol e poeta – la ladina Ruth Bernardi – docente universitaria e scrittrice – e, alla memoria, il sardo Paolo Pillonca – grande intellettuale e scrittore sardo.
Il premio, il cui nome prende spunto dalla parola in lingua sarda “ondra” (onore), è organizzato da Acli Sardegna e dalla Fondazione Sardegna, per riconoscere le personalità sarde, italiane ed europee che si sono distinte difendendo le lingue minoritarie.
Il premio a Cisilino è stato dato sia per l’ultraventennale attività di promozione della lingua friulana, sia per l’attività giornalistica e letteraria in marilenghe, culminata lo scorso anno con la pubblicazione del libro “Dizionari Bastian Contrari de lenghe furlane”, dopo le fortunate raccolte della rubrica domenicale sul Messaggero Veneto con i volumi “O sin dal gjat” e “Mi capìs ben me”. Questa la motivazione della Giuria: “Per l’attivismo profuso a favore della lingua friulana, anche tramite la pubblicazione sul principale quotidiano friulano di una seguitissima rubrica in lingua friulana, e per la capacità di avere un occhio alle parole ed un altro al mondo, elementi che lo portano a guardare con disincanto gli avvenimenti più stuzzicanti della sua terra, alla continua ricerca della vera anima del Friuli”.
A consegnare il premio è stata la Giuria stessa composta da Franco Marras, presidente dell’Acli, insieme a Giuseppe Corongiu, scrittore, intellettuale e attivista sardo, Nicolò Migheli, sociologo e autore di trasmissioni RAI in sardo e Maria Antonietta Piga, linguista e giornalista in “limba”.
“Dedico questo premio – ha commentato Cisilino – a tutti coloro che con generosità hanno saputo e voluto trasmettermi l’orgoglio di parlare la nostra lingua e la capacità di guardarla nella giusta luce, vale a dire con rispetto, con dignità, con consapevolezza. Lo dedico anche alle persone che ogni giorno, con un piccolo gesto o con un grande impegno, lavorano per far sì che questo patrimonio inestimabile possa essere passato alle future generazioni”.