La cura del piede: importante solo per chi ha il diabete?

Cos’è il Piede Diabetico?
Il piede diabetico rappresenta una delle complicanze più temibili del diabete. Esso si manifesta quando compaiono le complicanze del diabete che riguardano gli arti inferiori: la neuropatia periferica ovvero la perdita della sensibilità, e l’arteriopatia periferica che consiste in una riduzione del flusso di sangue arterioso che arriva al piede. Queste due complicanze sono caratteristiche del diabete, soprattutto quando compaiono assieme ma possono presentarsi singolarmente anche in assenza di diabete, ad esempio l’arteriopatia periferica può colpire fino al 18% della popolazione con età > 65 anni, nella maggior parte dei casi in forma asintomatica. La neuropatia si attesta sul 13% della popolazione sopra i 55 anni. Queste due patologie degli arti inferiori quindi si possono presentare anche in chi non ha il diabete e predisporre allo sviluppo dell’ulcerazione al piede.
Quando è perché si manifesta il Piede Diabetico? Arteriopatia e neuropatia solitamente non danno sintomi e quindi difficilmente la persona interessata può accorgersi da sola del problema. Di solito emergono quando compare un’ulcerazione, evento che avviene per un trauma di qualsiasi tipo in grado di danneggiare la cute. Questo evento può svilupparsi nel 34% dei pazienti con diabete tipo 2 durante la vita. Arteriopatia e neuropatia da sole non provocano lesioni, ma impattano sulla guarigione una volta avvenuto il danno traumatico. Chiaramente se sono presenti entrambe le difficoltà di guarigione aumentano.
Cosa posso fare per prevenirlo? Per evitare le lesioni? Poichè il trauma è l’evento scatenante, se riusciamo ad evitare il trauma sul piede riusciremo anche ad evitare tutta la cascata di eventi che può portare a conseguenze importanti non solo per l’arto ma anche per la persona. Ma i traumi sono evitabili? La risposta corretta è si: la maggior parte. Si tratta per lo più di danneggiamenti minori spesso causati da comportamenti inadeguati come ad esempio tagli accidentali auto-provocati durante il taglio delle unghie, ustioni da utilizzo di scaldini, acqua eccessivamente calda, caminetti o stufe nel periodo invernale, ustioni da sabbia bollente durante il periodo estivo, semplicemente camminando a piedi nudi sulla spiaggia. Tutte condizioni facilmente evitabili e prevenibili.
Le calzature possono causare traumi? L’utilizzo di calzature inadeguate è tra le cause più comuni di trauma al piede: scarpe a volte più piccole del piede, presenza di cuciture interne, taglia non adeguata al piede, o presenza di corpi estranei all’interno della calzatura sono tutti elementi in grado di causare un’ulcerazione. Anche l’utilizzo di infradito risulta pericoloso, frequenti sono le lesioni tra primo e secondo dito secondarie allo sfregamento concentrato in quel punto. Le buone norme per la scelta della calzatura, che valgono per tutti non solo per chi ha il diabete, prevedono un’attenta valutazione della forma del piede prima della scelta della calzatura: dobbiamo considerare che con l’aumentare dell’età il piede, come del resto le altre articolazioni, diventano più rigide, condizionando sia l’elasticità del movimento sia l’adattamento a calzature esteticamente belle ma non funzionali alla deambulazione.
Quale calzatura scegliere? In generale la calzatura deve essere adeguata al piede e non viceversa, nel senso che il piede non deve “abituarsi” alla calzatura ma accomodarsi all’interno senza conflitti. Bisogna considerare le deformità presenti, ad esempio se l’alluce è valgo, condizione non dovuta al diabete ma molto frequente, fino al 40% nella popolazione femminile in generale, determina un allargamento delle dimensioni dell’avampiede. In questi casi la scelta della calzatura andrà orientata verso calzature con tomaia (la parte superiore) morbida ed in grado di automodellarsi evitando il conflitto sulla sporgenza ossea. Lo stesso ragionamento va applicato alle dita in griffe o a martello, che presentano un’incidenza maggiore nelle persone con diabete per la presenza di neuropatia periferica. In queste situazioni inoltre è importante non commettere l’errore di acquistare calzature con numeri superiori credendo di ottenere una comodità maggiore, in realtà con un numero maggiore l’aumento del volume della calzatura è modesto mentre aumentando la lunghezza della calzatura aumenterà la probabilità di scivolamento del piede mettendolo a rischio di lesioni soprattutto sui margini laterali frizionando sulla tomaia.
Il plantare è importante? La scelta del plantare deve essere fatta da personale qualificato, bandita l’autoprescrizione. Una valutazione importante è rappresentata dalla presenza di un appoggio eccessivo in alcune parti del piede a livello plantare, facilmente individuabile dalla presenza di callosità alla pianta del piede e più frequentemente a livello delle teste metatarsali, apice dita, tallone. In questi casi oltre alla gestione delle callosità da parte di personale qualificato, ad. esempio il podologo, è importante considerare la necessità di un plantare su misura per ridistribuire il carico del corpo. Un plantare costruito sul calco del piede confezionato con materiali tecnologici è in grado di ridurre il carico nei punti di maggior pressione di oltre il 50% riducendo così le possibilità di ulcerazione, elemento pertanto ad alto impatto. La scelta e la valutazione del plantare deve essere fatta da operatori esperti.
Gestione quotidiana del piede
L’igiene e la valutazione quotidiana del piede rappresentano uno degli elementi fondamentali per la prevenzione delle lesioni. L’ispezione regolare del piede può essere tranquillamente eseguita dal paziente o da un care-giver, un familiare, a domicilio. Fondamentale eseguire il controllo quotidiano dei piedi, valutare la presenza di aree di arrossamento, presenza lesioni attraverso un’attenta ispezione del piede. Eseguire una corretta igiene del piede, lavaggio con acqua tiepida, temperatura controllata con la mano, lavaggio con sapone, attenta asciugatura degli spazi interdigitali.
Conclusioni: Il diabete con le sue complicanze, arteriopatia e neuropatia periferica può predisporre alla complicanza del piede diabetico, evento temibile per le importanti conseguenze. Abbiamo evidenziato però che queste condizioni possono essere presenti in assenza di diabete e spesso in forma asintomatica, ne deriva che maggiore attenzione da parte di tutti dovrebbe essere riservata ai propri piedi. La prevenzione delle lesioni si basa proprio su una cura più attenta di questi organi, elementi fondamentali nella vita di tutti i giorni, basti pensare che qualsiasi spostamento che facciamo appoggia sui piedi.
Roberto Da Ros
SSD Diabetologia ASUGI, Ospedale San Polo Monfalcone
Rubrica a cura di Sweet Team Aniad FVG
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da IL PAîS gente della nostra terra edizione cartacea di febbraio 2021
