Taglio degli alberi in castello a Udine, avviata petizione

In cantiere esposto a Procura e Corte dei Conti per spreco denaro pubblico
In un momento storico in cui gli alberi potrebbero restare dove sono, visto che le emergenze sono ben altre, l’amministrazione comunale continua imperterrita nel suo programma di abbattimenti seriali dei saggi custodi del verde. E’ paradossale il comportamento di Palazzo D’Aronco: tutti gli esperti invocano e chiedono una rivalutazione seria del verde e della natura proprio alla luce di questa emergenza sanitaria, mentre il Comune “accelera addirittura su operazioni anti-natura e anti-verde”, afferma in una nota il Comitato spontaneo “Salviamo viale Venezia”.
Gli alberi non sono pericolosi né pericolanti, gli alberi non sono malati. Eppure, adesso, l’amministrazione ha inventato, non trovando la presunta giustificazione per tagliare altri alberi, un pretesto da manuale delle barzellette, purtroppo avallato dalla Soprintendenza che sarà chiamata a rispondere del suo operato: gli alberi impediscono la visuale e non consentono di guardare il panorama! “Al di là del fatto che c’è un rovesciamento logico, nel senso che gli alberi stessi sono il panorama, gli alberi stessi fungono da visuale (chi non la pensa così ritiene evidentemente, in modo distorto e contro natura, che l’albero sia un problema, per ciò stesso da eliminare), il sindaco Fontanini e il vicesindaco Michelini creano un precedente pericoloso: tutti gli alberi ‘ostacolano’ la visuale, e allora abbattiamoli tutti!”, afferma la portavoce Irene Giurovich. Le conseguenze di un simile ragionamento sarebbero devastanti. Fontanini e Michelini non vedono bene il panorama? Che si spostino! Anzi, che lascino direttamente Palazzo d’Aronco, lasciando stare una buona volta la natura e il verde di cui non hanno rispetto, come si è potuto vedere in varie parti della città .
Intanto, provocazioni a parte, il Comitato studia un esposto da presentare in Procura e Corte dei Conti con l’ipotesi di reato di ‘spreco di denaro pubblico’: 39 mila euro per togliere alberi che ostacolano l’estetica sono un insulto di per sé e come motivazione. Francesco Alberoni ha scritto un articolo in cui si chiedeva che cosa resterà ad ognuno e che cosa impareremo dopo la tempesta Covid 19, ebbene, fra i vari insegnamenti “ci sarà una rivalutazione del verde in un nuovo rapporto con la natura”. Evidentemente non a Udine finché resterà questa amministrazione anti-natura.
In attesa che l’amministrazione esponga pubblicamente sul suo sito i rendering del prima e del dopo l’operazione, vista dalle varie angolazioni, e i costi, nel dettaglio, informiamo i cittadini che abbiamo fatto partire una raccolta firme per fermare le opere, visibile al link
Siamo al corrente che è partita anche un’altra petizione, a nome del Comitato Autostoppisti. Anacronistico rimane il fatto che dietro questo Comitato si nasconda il centrosinistra, che tanti danni ambientali ha fatto in passato. Solo per citare alcuni, lo scempio di Piazza Primo Maggio, delle rotonde di viale Palmanova, e il preludio della distruzione di viale Venezia.
COMITATO SALVIAMO VIALE VENEZIA