Il Governo scarica tutto su sindaci e aziende lasciando soli i cittadini

E’ quanto si legge in una lunga nota del deputato Walter Rizzetto di Fratelli d’Italia, coordinatore del FVG per il partito, che denuncia le fallaci e contraddittorie misure adottate dal governo. Il deputato spiega: “Le risorse ai Comuni? L’ennesimo bluff mediatico del Pres. Conte e di un Governo ormai allo sbando. In un momento ancora purtroppo drammatico per il nostro Paese non serve fare sterili polemiche ma nemmeno prendere tutto per oro colato. Se il Governo anticipa il 66% del Fondo di Solidarietà Comunale, significa che non sta dando nulla ai Sindaci. Si tratta di risorse già dovute e che semplicemente vengono anticipate di un mese. Anche i 400 milioni di euro per gli aiuti a persone e famiglie indigenti oltre ad essere insufficienti, sono un vero e proprio controsenso. Ci chiediamo infatti perché coloro che non hanno addirittura i soldi per fare la spesa non siano già coperti dal reddito di cittadinanza che, a questo punto, si rivela ancora una volta uno strumento fallace e che smentisce i proclami dai balconi di Palazzo Chigi sullo stile “oggi abbiamo sconfitto la povertà”. Ed ancora, è giustissimo provvedere a chi è rimasto senza lavoro e stipendio. Ma allora possiamo già dichiarare il fallimento del decreto “Cura Italia” laddove secondo il Premier Conte impedisce retroattivamente le procedure di licenziamento pendenti alla data del 23 febbraio scorso. Secondo Conte va tutto bene, secondo me ci sono già stati migliaia di licenziamenti. Ebbene, oltre a sovraccaricare i nostri sindaci senza adeguate risorse, il governo ha pensato bene di affossare imprenditori e dipendenti prevedendo un meccanismo a dir poco complesso per attivare la Cassa Integrazione, che va anticipata dalle Aziende e non dal sistema bancario. Allora siamo di fronte ad un esecutivo che non comprende come funziona l’economia reale delle nostre imprese perché alle assurde difficoltà burocratiche che prevede la Cassa Integrazione in deroga, adesso si aggiunge anche la situazione dei datori di lavoro che da un giorno all’altro non hanno potuto più nemmeno raggiungere il prorio ufficio per “fare le carte”. In questo meccanismo già contorto, si aggiunge poi l’insensata e pesante obbligatorietà del coinvolgimento dei Sindacati anche per le piccole imprese con pochi dipendenti.
E’ agli occhi di tutti, tranne del governo, che abbiamo lavoratori dipendenti che non sanno nulla del loro futuro, sindaci che ancora una volta devono arrangiarsi da soli, famiglie che stanno velocemente raggiungendo un punto di non ritorno, Regioni che ancora non hanno, dopo un mese, le essenziali dotazioni medico sanitarie richieste.
Abbiamo salvato con miliardi il nostro sistema bancario, ora si deve verificare l’opposto. Alla fine, poi, una volta chiuso questo periodo allarmante verificheremo chi ha saputo fare bene e chi male, ma in emergenza non esistono tentennamenti. Il Governo scelga, e rapidamente, da che parte stare: dalla parte dei nostri concittadini e delle nostre attività produttive o dalla parte di un’UE che, per come strutturata e gestita, ancora una volta tentenna e rinnega quella promessa solidarietà di cui possiamo fare volentieri a meno.”