Addio al fondatore delle Edizioni Segno Piero Mantero

L’attività verrà portata avanti dalle figlie Miriam e Cristina
di Irene Giurovich
Un grande editore. Non solo perché ha legato il suo nome alla casa editrice Segno, diventata dal 1988 in poi un punto di riferimento imprescindibile per l’editoria cristiana, ma anche perché, grazie a lui, molte firme hanno raggiunto il successo nazionale ed internazionale. Piero Mantero ci ha lasciati nella notte fra giovedì e venerdì per cause naturali. Lo hanno trovato le figlie, Miriam e Cristina, che porteranno avanti l’attività del padre che in questi anni le aveva incanalate nel settore, facendo loro scoprire segreti e chiavi di lettura al passo con i tempi.
Da casa editrice indipendente, specializzata in tematiche di tipo religioso, la Segno è riuscita ad affermarsi accanto alle case editrici di fama, conquistando lo spazio legittimo anche con la pubblicazione di libri su tematiche di attualità, filosofia, storia e narrativa inaugurando, qualche anno fa, anche una collana di tascabili e, da qualche tempo, lanciando sul mercato pubblicazioni finalizzate a promuovere la salute e il benessere del corpo e della mente.
Ho conosciuto l’editore vent’anni fa, prima come giornalista de Il Gazzettino, e poi come consulente editoriale e autrice. Iniziai, con uno pseudonimo, a scrivere diversi tascabili incentrati su figure di mistici, mistiche, beati, carismatici e sulla interferenze del male e di Satana. Ricordo che mi disse: “Irene, trovati uno pseudonimo per scrivere di questi argomenti, altrimenti ti faranno la guerra, sai com’è in questa piccola terra…”. E aveva ragione…ma questa è un’altra storia.
Qualche anno fa, iniziai a pubblicare con lui il mio primo libro con nome e cognome “A muso duro. Mille sogni da raccontare”. Lo lesse e mi scrisse: “Potendo, sarebbe un libro da regalare a tutti, con un pacco di fazzoletti incluso”. Credeva così tanto negli autori emergenti da non chiedere neppure un euro come contribuo, come fece con me. In più di un’occasione.
Dava consigli e seguiva gli autori, presenziando ai lanci ufficiali e facendosi in quattro per organizzare eventi e partecipare alle fiere più importanti, l’ultima quella di Torino.
Credeva molto nella forza e nella verità della scrittura, lui che aveva iniziato a Torino la sua vocazione giornalistica, affermandosi come giornalista d’inchiesta, antisistema, occupandosi di capitoli scomodi e pericolosi, quali le infiltrazioni massoniche, mafiose, muffe che corrodono la democrazia, ma anche denunciando gli attacchi contro l’autentico messaggio cristiano. Apparizioni, messaggi mariani e testimonianze di guarigioni sono state veicolate dalla pubblicazione da lui ideata del mensile, unico nel suo genere in Italia, Il Segno del Soprannaturale, fra le più apprezzate ormai nel mondo.
Avremmo dovuto proseguire nella nuova collana su salute e benessere nata per diffondere sani stili di vita. Avevamo in embrione un progetto proprio per rivelare verità scomode su casi nazionali trattati in maniera tendenziosa e falsante, soprattuto da parte di certa stampa anche locale.
Peccato, e questo era il cruccio costante che mi esternava ad ogni nostro incontro, che il Messaggero Veneto non lo degnasse di attenzione alcuna, da tanti anni ormai, nonostante molti libri pubblicati da Segno edizioni salissero all’onore anche di trasmissioni a carattere nazionale. Molti titoli hanno riscosso successo anche all’estero.
Le tue figlie, caro Piero, sapranno onorare la tua memoria, il tuo coraggio e la tua passione per un mercato editoriale che, sebbene in difficoltà, era la tua vita.
I funerali si terranno martedì alle ore 15 nella chiesa di Feletto Umberto.
Nella foto al centro Piero Mantero a Pordenonelegge