Buchi nei bilanci, salta il premio per infermieri, tecnici e operatori sanitari. Riccardi: “La politica in questo caso non può intervenire”

Il bilancio del 2017 è in passivo e quindi nessun premio in busta paga per infermieri, tecnici e operatori sanitari. Quei 200 euro a testa non verranno quindi erogati a causa di un buco per le aziende sanitarie universitarie integrate di Trieste e Udine rispettivamente di 12,2 e di 5,8 milioni. Bonus invece previsto per quadri e dirigenti, che nonostante una gestione, e lo dicono i numeri, non felice vedono confermati i propri premi: “Il motivo non è da ricercare in una gestione sbagliata, ma nell’aumento del costo dei farmaci di ultima generazione, nell’acquisto di strumentazioni e nelle assunzioni”, questa la risposta a chi insomma lamentava la disparità di trattamento.
Complessivamente i mancanti bonus sono di 700 mila euro per Trieste e di 900 mila per AsuiUd: non verranno erogati ai 3 mila e 500 e 4 mila e 500 dipendenti (8 mila in tutto), a differenza dei colleghi delle aziende sanitarie n. 2 “Bassa friulana – isontina”, n. 3 “Alto Friuli collinare – medio Friuli” e n. 5 “Friuli occidentale”.
L’assessore regionale con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, ha affermato che “il contratto collettivo stabilisce che nel momento in cui le aziende sanitarie sono in perdita non sia possibile utilizzare l’1%. Non è un problema di volontà politica, ma di norma statale, pertanto bisogna risolvere in altro modo». Il riferimento è al comma 3 lettera C dell’articolo 30 del contratto nazionale che parla di un incremento del fondo della produttività collettiva dell’1% in presenza di «avanzi di amministrazione o pareggio di bilancio, secondo le modalità stabilite dalle Regioni negli atti di indirizzo per la formazione dei bilanci di previsione annuale ovvero della realizzazione annuale di programmi concordati tra Regione e singole aziende ed enti, finalizzati al raggiungimento del pareggio di bilancio entro un termine prestabilito, ai sensi delle vigenti disposizioni. Non c’è spazio per la politica per poter intervenire”.