Alla scoperta dei candidati a Sindaco di Udine, Salmè (Io Amo Udine e Udine agli Udinesi): “Una Udine lontana dall’ingordigia dei partiti”

Sette sono i candidati che si presenteranno alle prossime elezioni comunali. Tra i candidati che si presenteranno alle prossime elezioni comunali c’è anche un ambizioso Stefano Salmè, espressione di una destra sociale che mira a dare maggiore sostegno ad una cittadinanza abbandonata in questi ultimi anni. Periferie sempre più disagiate, quartieri in difficoltà, è da qui che parte l’iniziativa di Salmè. Presenti al fianco del candidato sindaco due liste, Io Amo Udine e Lista Salmè sindaco-Udine agli Udinesi, che comprendono 80 candidati e che ambiscono ad inserirsi nella diatriba tra Fontanini e Martines.
“Siamo un gruppo di cittadini che sogna di cambiare Udine e liberarla dalla schiavitù dei partiti. Noi abbiamo ammainato le bandiere di partito per issare la bandiera della nostra Udine. Questo è il prerequisito per fare gli interessi della città”.
Una città indipendente che possa tornare “la capitale del Friuli storico”.
“Il nostro lavoro è partito già nel dicembre del 2016, quando abbiamo presentato il nostro programma. Non abbiamo perso tempo come altri a discutere per le poltrone. Da più di un anno ascoltiamo e raccogliamo le esigenze dei cittadini udinesi, a differenza di quei programmi fotocopia dei partiti”.
Il suo è un programma che in molti hanno definito populista.
“Appartengo alla destra da sempre. Non rinnego il mio passato ma al contrario ne vado fiero, penso però che Udine debba stare lontana dall’ingordigia dei partiti. Se crederete nel mio progetto civico, sganciato da ogni logica di partito, Udine potrà rinascere”.
Quanto è importante il rilancio delle politiche sociali?
“E’ fondamentale. Vogliamo dare un bonus di dignità a pensionati sociali ed invalidi civili, portando il loro reddito a 600 euro mensili per tredici mensilità. Vogliamo poi rilanciare la natalità dando un bonus di dieci mila euro per il primo ed il secondo figlio. Questo sarebbe fatto attraverso l’erogazione di una social card, una carta acquisti che dovrebbe essere spesa all’interno del perimetro della città e solamente nella piccola impresa convenzionata con il Comune. Sarebbe quindi una manovra sia dal punto di vista sociale ed assistenziale, sia dal punto di vista del rilancio economico”.