Manzano, la rinascita ora è concreta

La vera rinascita, quella che Manzano attende da troppi anni, ora è finalmente cosa concreta. Si riparte, non più solo a parole ma nei fatti, negli investimenti e nelle progettualità. Il Distretto vuole tornare ai fasti del passato, a quando su questo concentrato spicchio di Friuli faceva perno l’economia dell’intera regione. Solo così la crisi, che ha divorato un quarto del giro d’affari e una quota analoga se non superiore di imprese, sarà una volta per tutte alle spalle.
Si riparte quindi da nuove aree produttive, dotate delle migliori infrastrutture, da una nuova rete stradale e fognaria e soprattutto della banda larga per attirare nuovi investitori, nuove importanti aziende che, accanto a quelle storiche, ridaranno fiducia al territorio e soprattutto lavoro a tante persone.
“Progettazioni ed investimenti così ad ampio respiro non si vedevano da anni nel nostro comune” afferma il sindaco di Manzano Mauro Iacumin “Solo investendo possiamo rilanciare questo distretto industriale”.
E i soldi per investire ci sono. La Regione, con la rinuncia alla bretella che avrebbe collegato Manzano a Palmanova, ha messo in atto un piano che prevede un bando da 3 milioni e 600 mila euro destinato ai privati per la demolizione, la bonifica e la ristrutturazione dei vecchi fabbricati, 6 milioni di euro che consentiranno per la ristrutturazione del vecchio ponte sul Natisone tra Manzano e San Giovanni e 7,2 milioni che finiranno nelle casse dell’amministrazione comunale per cantierare i progetti legati al rilancio della zona industriale.
“Ridare slancio alle attività, è questo il nostro obiettivo primario” prosegue il primo cittadino “Manzano non sarà più legato solo alla sedia ma attirerà anche diverse nuove produzioni. Per fare questo dobbiamo però prima tappare quelle vecchie falle che hanno impedito a territorio di svilupparsi. Le infrastrutture, come le arterie stradali, le fognature e la banda larga sono indispensabili per le aziende. Partiremo quindi subito dalla realizzazione di 9 chilometri di rete fognaria nella zona artigianale ed industriale per un investimento complessivo di circa 10 milioni di euro, opera questa che permetterà al territorio di essere maggiormente appetibile per le nuove imprese. Se vogliamo portare nuovo lavoro a Manzano prima dobbiamo far sì che i capannoni funzionino e soprattutto rispettino le normative. Il bando regionale poi permette di demolire vecchi capannoni in disuso per realizzare nuove aree da rimettere sul mercato”.
Tra i progetti pronti a partire c’è il prolungamento di via Malignani verso la strada regionale 56, la costruzione di una rotatoria tra le vie Roggia, delle Scuole, Drusin e Fornasarig e la realizzazione della nuova area di sosta dedicata ai camionisti tra via Volta e via Thonet. Soprattutto la piazzola attrezzata è stata oggetto delle proteste di una parte delle associazioni di categoria: “Quest’area è sempre stata nell’elenco delle opere che avevamo pensato. La realizzazione di un parcheggio destinato ai camion non è solo per riqualificare la zona ma per mettere anche in sicurezza anche la viabilità visto che i mezzi pesanti ora si fermano sul ciglio della strada. Le associazioni di categoria chiedono giustamente maggiore attenzione e per questo le coinvolgeremo nel progetto, anche in questo caso siamo aperti al dialogo”.
Manzano non vuole però più chiudersi solo nel suo territorio ma aprirsi a tutta l’area ragionando di sistema. E’ da qui che nasce la condivisione di diversi progetti con San Giovanni al Natisone: “Quando si fanno ragionamenti di natura economica non ci sono può limitare solo al proprio comune ma a tutta l’area. Se si fa rete con i comuni limitrofi si è più forti. Con San Giovanni stiamo portando avanti questo importante progetto”.
Nel futuro si potrebbe quindi riparlare anche di fusione: “Noi siamo sempre stati contrari alla fusione per come era stata proposta, cioè senza un progetto vero e proprio alle spalle. Era stata proposta un’unione quando tra i due comuni non c’era alcun dialogo, alcuna collaborazione ma bensì una battaglia su tutti i fronti. Ora i rapporti tra le due amministrazioni sono ottimi, c’è spirito di collaborazione, lavoriamo insieme con lo stesso scopo di migliorare il territorio. Solo facendo così un giorno si potrà riaffrontare il tema fusione”.
Ora anche sui tavoli regionali il peso specifico di Manzano sembra essere tornato quello di un tempo: “Siamo presenti su tutti i tavoli di discussione, il nostro peso politico è rilevante e ci ha permesso di portare a Manzano risorse come non accadeva da moltissimi anni. Basta guardare i numeri per capirlo”.
Per il futuro l’auspicio è quello di riqualificare anche il centro del paese: “Dobbiamo collegare queste importanti opportunità economiche con il progetto di Borgo del Pozzo che dovrà dare nuova linfa al centro, demolendo ciò che obsoleto per creare nuove aree”.
Il bilancio dell’operato dell’amministrazione può dirsi più che positivo: “Dopo aver trovato un paese in pessime condizioni siamo dovuti correre ai ripari, risolvendo problematiche vecchie di oltre vent’anni. All’inizio ho dovuto fare il sindaco “restauratore”, occupandomi di mettere a posto tutto ciò che era stato maltenuto. Stiamo dando il massimo e risultati si vedono, le opere che avevamo programmato in campagna elettorale le stiamo realizzando”.