False fatture per coprire una serie di operazioni inesistenti. Il pm chiede due anni di reclusione per Agrusti

Il pm Monica Carraturo, al termine della requisitoria nell’udienza di ieri del processo per frode fiscale a carico del presidente di Unindustria Pordenone ed ex parlamentare Dc, Michelangelo Agrusti, e di altri sei tra dirigenti e dipendenti della fallita Onda Communication ha richiesto quattro condanne a 2 anni di reclusione e tre assoluzioni.
Assieme ad Agrusti, presidente del cda della spa che ha firmato la dichiarazione Iva del 2010 per il quale sono stati chiesti 2 anni (con sospensione condizionale e confisca), sono imputati Giuseppe D’Anna, Sergio Vicari, Renato Tomasini e Giuseppe Zacchigni.
Secondo quanto ricostruito dall’accusa sarebbe avvenuta una vera e propria frode, con un giro di false fatture per coprire una serie di operazioni ritenute “oggettivamente inesistenti”. Elementi passivi fittizi nelle dichiarazioni presentate ai fini dell’Iva: 9 milioni 523 mila euro di imponibile, corrispondente a un milione 904 mila euro di Iva nel 2010, 2 milioni e 827 mila euro di imponibile per Iva indebitamente dedotta pari a 565 mila euro nel 2011.