Il fagiolo

Il fagiolo più antico conosciuto nell’ area mediterranea è il “fagiolo dell’ occhio”, contraddistinto da una macchiolina scura simile a un occhio disegnata sul suo seme.
Come testimonia la letteratura latina, nel mondo romano, questo legume si lessava e poi si condiva con vino, cumino e olio oppure si friggeva e successivamente si condiva con una salsa di aceto di vino e molto pepe ma non era molto apprezzato poiché considerato cibo “vile”.
I romani antichi lo chiamavano “phaseolus” e Linneo lo classificò come “Phaseolus dolicos”per la forma oblunga dei suoi semi.
Nell’ antica Roma il fagiolo era legato alle feste in onore di Saturno. Questi festeggiamenti sottolineavano il passaggio tra il vecchio anno e il nuovo, celebravano il rinnovamento della natura e rammentavano la “con-fusione” tra il mondo dei vivi e il mondo sotterraneo dei defunti e dei demoni della terra.
Nei primi anni del XVI sec. arrivò dal Nuovo Mondo il “Phaseolus vulgaris” più conveniente da coltivare perché possiede un seme più voluminoso e consistente. Questa è la varietà che si è affermata in Friuli. Nel Rinascimento questo fagiolo si cuoceva con latte, pepe lungo e zucchero. Per le loro proprietà nutritive, i fagioli furono da sempre considerati come la “carne dei poveri”. Nei monasteri, dove vigeva la prescrizione di astenersi dalla carne, si scelsero i fagioli come valido sostituto nelle umili diete.
Sembra che tutti i nomi che cominciano per “Bert” ( Bertazzo, Bertelli, Bertoldi, Bertoli, Bertolini, Bertolissi, Bertone, Bertossi, Di Bert,…) derivino dal longobardo “bertord” che significa “fagiolo”. Questo ci riporta al Bertoldo di Giulio Cesare Croce. Bertoldo, ospitato alla corte del re longobardo Alboino, è arguto contadino, demone della fecondità agraria e del sottosuolo. Il suo nome si affermò e si sparse per indicare in metafora colui che si riproduce con facilità e compulsione. In passato i fagioli erano diffuso ed esclusivo pasto agreste. Vi era consolidata credenza che voleva i fagioli, insieme alle rape, alle cipolle e alle castagne come moltiplicatori di sperma e“valido auxilio al coito”.