Friulani in Messico

Il Messico rappresenta una delle mete geograficamente, socialmente e spiritualmente più distanti da tutto ciò che avete conosciuto fino ad oggi. Una terra di contrasti, dove l’opulenza e la povertà più totale possono andare a braccetto ma anche di nuove opportunità. Ogni città è un mondo differente e tutto da scoprire, spazi enormi e desolati, centinaia di chilometri di nulla, con tipici “pueblos” dove si godere del Messico verace, delle storie e delle leggende delle varie popolazioni preispaniche. Un paese nel quale negli ultimi anni si sono avventurati anche diversi friulani. Uno tra questi è Giovanni Paoletti, Vice Presidente del Fogolâr furlan di Città del Messico che ci ha raccontato la sua storia.
“Parte della mia famiglia era emigrata negli anni ‘30 in Venezuela. C’era già quindi fin da sempre dentro di me un legame profondo con il Sudamerica. Ciò che mi ha spinto a trasferirmi in Messico è stato però il lavoro. Dopo l’università ho lasciato il Friuli e ho intrapreso questa avventura. Il Messico offre oggi diverse opportunità per i giovani, ha un mercato più libero rispetto all’Italia. Ora sono tre anni che ci vivo. Ovviamente per venire a vivere qui bisogna avere un po’ di spirito di avventura perché resta pur sempre un paese con tanti problemi”.
Un paese enorme dove vivono più di 120 milioni di persone
“C’è una parte molto ricca, simile per stili e modi di vivere all’Europa. Il resto invece è molto povero e difficilmente accessibile a noi stranieri. Certi luoghi è meglio evitarli, soprattutto quelli in mano al narcotraffico. Ciò che più salta all’occhio a noi italiani nel momento in cui arriviamo in Messico è la relativa facilità, in termini di costi e burocrazia, con la quale si può aprire un locale”.
Grazie alle nuove tecnologie il legame con il Friuli è praticamente quotidiano
“Con amici e familiari ci si sente molto. Non siamo più agli inizi del ‘900 quando i mezzi di comunicazione erano limitati. Nonostante abbia iniziato una nuova vita l’amore per le radici friulane è forte. Sono friulano e voglio mantenere la mia identità e la mia cultura anche se vivo in un paese così lontano come il Messico. Credo che solamente quando si vive in un paese così diverso ci si renda conto di quanto sia bello il Friuli.
La comunità friulana residente in Messico è in espansione negli ultimi anni
“In tutto il Messico ci sono circa 150 friulani. Indicativamente il 40% è concentrato nella capitale mentre il resto è sparso in altre città. Il nostro Fogolâr al momento aggrega una cinquantina di persone, dai più giovani che sono arrivati da poco tempo a chi invece si è trasferito qua quarant’anni fa. Cerchiamo di vederci il più possibile, di mantenere forte il legame tra di noi. Promuoviamo diverse attività di aggregazione, incontri e cene. Lo scopo è quello di conoscerci e di mantenere vive le nostre radici friulane. Cerchiamo poi anche di dare una mano a chi arriva per la prima volta in Messico e ha bisogno di ambientarsi e di imparare come funziona questo paese.
Tra Messico e Friuli ci sono tante differenze ma anche diverse similitudini
“I messicani, come i friulani, hanno attaccamento alla famiglia e alla casa. Il modo di vivere invece è ovviamente diverso. La gente è cordiale, gentile, ma scoprirete che il popolo messicano è un popolo fiero, amante della propria patria e geloso dei propri costumi. Amano molto lo straniero il quale però deve essere rispettoso e non dimenticarsi mai di essere a casa di altri: una buona regola che vale dovunque. Noi friulani, con orgoglio, cerchiamo di far conoscere la nostra piccola patria ai messicani. Sembra incredibile ma c’è tanto interesse attorno al Friuli da parte loro perché è un luogo che non conoscono ma che allo stesso tempo li affascina”.
Anche la cucina ovviamente è diversissima
“La cucina messicana é di una varietá e complessitá straordinaria, ed i messicani vivono letteralmente per m
angiare: tacos, quesadillas, carne asada, fajitas, corundas, chorizo, qualsiasi cosa ha un sapore davvero incredibile; vale la pena, quando vi sarete fatti le ossa, andare nei localini e non nei ristoranti, a provare la comida tradizionale fatta dalle mani delle mamme e delle nonne messicane, stando attenti soprattutto ai peperoncini (chiles) ed alle salse, sempre presenti a contorno dei piatti: il livello della piccantezza deve essere chiesto al ristoratore, prima di lanciarsi, perché certe salse, a base ad esempio di “chile abanero”, necessitano di uno stomaco davvero forte. Quando qualcuno di noi torna in Friuli poi porta qui tutto quello che può. Dal salame allo speck di Sauris, dal frico alla polenta”.
Il Messico non è stata storicamente una meta dell’immigrazione friulana: “I friulani emigravano in altri paesi dell’America Latina, come l’Argentina per esempio. Negli ultimi vent’anni invece le presenze si sono intensificate, soprattutto per via del lavoro. I friulani qui sono impiegati in diversi settori. C’è chi è arrivato qua per aprire una pizzeria, chi è un dirigente d’azienda, chi fa il broker, chi lavora nel ramo petrolifero, chi invece si è trasferito solo per amore. Il fatto che l’euro sia forte nei confronti del Messico, rende, per una persona che abbia messo da parte un discreto gruzzoletto in Italia, relativamente facile aprire un locale e sistemarsi tranquillamente: una rendita di un migliaio di euro puó garantire un livello di vita agiato e confortevole. Il costo della vita è diffusamente basso”.