Progetto Fvg ci crede. Bini: “Vogliamo cambiare il Friuli Venezia Giulia”

“Abbiamo dato inizio la fase due del nostro progetto, una fase che ci vedrà toccare tutte le principali città della nostra regione, con l’obiettivo di spiegare in modo semplice e schematico ciò che abbiamo intenzione di proporre, come contributo programmatico, alla coalizione di centro destra. Nella primavera del 2018 il centro destra ha una grande occasione: riportarsi a casa il governo della Regione. La partita non sarà una partita facile, come invece sostiene qualcuno. Per vincere ci dovrà essere una grande coalizione unita in grado di racchiudere al proprio interno tutte le anime presenti. Si dovrà fare un gioco di squadra formidabile, lavorando tutti per un unico obiettivo: vincere”.
Esordisce così Sergio Bini durante uno dei tanti incontri della nostra roadmap “Come vogliamo cambiare il Friuli Venezia Giulia”, che in poco più di un mese ci ha visti impegnati in tantissimi appuntamenti sul territorio – da Udine a Pordenone, da Gorizia a Trieste, da Cividale a Monfalcone, da Lignano a Gemona.
“In questi mesi – continua Bini – la nostra associazione ha riscontrato molto interesse. La presenza di così tante persone a questa serata ne è una testimonianza diretta di ciò che ho appena detto. Professionisti, commercianti, imprenditori, rappresentanti di enti locali, gente comune, in tanti hanno dimostrato di credere in quello che stiamo facendo e soprattutto su ciò che abbiamo intenzione di fare. Daremo un contributo, porteremo nuove idee, nuovi stimoli ad una coalizione che ha iniziato a lavorare assieme.
Stiamo lavorando per una lista civica unica con la quale ci presenteremo alle prossime elezioni regionali, presenteremo il nostro simbolo in ogni circoscrizione, presenteremo una squadra ricca di uomini nuovi, quelli che io definisco gli “uomini del fare”, uomini che ogni giorno mandano avanti le proprie attività, che si dedicano ai propri cittadini, che si adoperano gratuitamente, per spirito civico, nelle associazioni di volontariato presenti nel territorio, insomma persone normali, come il sottoscritto, che nella loro vita hanno dimostrato di saper dare o fare qualcosa per gli altri”.
“E’ vero peccheremo di inesperienza politica” – conclude Bini – “non conosceremo la macchina della burocrazia regionale, come chi della politica ne ha fatto una professione, ma sicuramente saremo in grado di portare quel pizzico di rinnovamento che sinceramente la nostra classe politica abbisogna, ma soprattutto cercheremo di rinsaldare quel legame oramai debole venutosi a creare tra politica e cittadini”.