Colautti: “Offro le mie idee alla città”

E’ ufficialmente partita la corsa a Palazzo d’Aronco di Alessandro Colautti. Il consigliere regionale di Alternativa Popolare ha presentato il suo disegno per la Udine del futuro sul quale si baserà la sua personale candidatura. Una candidatura al momento lontana dai partiti e rivolta direttamente agli udinesi. E’ a loro che Colautti vuole dare risposte concrete e un progetto reale che possa riportare Udine al centro del Friuli.
“Il programma elettorale lo dobbiamo costruire insieme. Credo che prima di tutto la politica si debba riavvicinare alle persone. Questo è possibile solo se ci sono idee valide, realizzabili e condivise. Il mio sforzo si rivolge in
questo senso. Udine in questa anni ha perso il suo ruolo di baricentro della regione. Dobbiamo riportare il capoluogo friulano al centro dello scacchiere regionale”.
Idee, organizzazione e vicinanza ai cittadini. Sono questi i tre punti cardine di un piano di lavoro che quindi vuole riconquistare la fiducia della gente: “Negli ultimi anni si è creato un distacco. La gente non va più a votare, non crede più nella politica e in chi la amministra. Honsell non è stato in grado di fornire delle risposte alle sofferenze della città. La società cittadina si è assai impoverita. Non possiamo più permetterci di aspettare ancora, bisogna agire. Io offro le mie idee alla città per vedere se siamo in grado di arrivare insieme ad una sintesi finale. Vincerà la progettualità, inutile continuare a parlare di mondi e di una città che non esiste più proponendo ricette che forse andavano bene solo nel passato. Le elezioni non si vincono con una semplice sommatoria di liste ma con le idee”.
Progetti, condivisione e sviluppo ma Colautti sa che, nel concreto, deve trovare l’appoggio anche dei partiti se vuole davvero ambire ad essere il candidato della coalizione di centrodestra. La corsa in solitaria infatti sarebbe un’insensato azzardo che rischierebbe di bruciarlo ancor prima di partire, cosa che a Udine rischia già Bertossi, altro nome che di certo non entusiasma i partiti. Come come fare allora per convincere i partner politici? Sull’alfaniano Colautti pesano la scelte del suo partito che alle politiche appoggerà molto probabilmente il Pd e che, di conseguenza, ha fatto scattare il veto da parte della Lega.
Per Udine ad oggi la candidatura più forte, nonostante le continue voci di un possibile ritorno a Roma, sembra essere quella del Presidente della Provincia Pietro Fontanini, profilo scelto dalla Lega e condiviso sia da Forza Italia che dal movimento civico di Sergio Bini e di Loris Michelini. A Colautti quindi, nella coalizione, secondo le ultime ipotesi spetterebbe un ruolo da numero due. E quella di un possibile tandem, per evitare di disperdere in diversi rivoli i voti, è un’ipotesi sulla quale si sta lavorando.
Coalutti comunque, che si è sempre considerato uomo di centrodestra, non vuole gettare la spugna, convinto della bontà del suo progetto: “E vero che in questi anni abbiamo tenuto delle posizione responsabili, sapendo che quasi sempre non pagano in termini elettorali, ma siamo stati sempre ben chiari e radicati all’opposizione della giunta di Debora Serrachiani. Certo che qualcuno non può condividere le mie scelte politiche ma mi auguro che alla fine prevalga il buonsenso”.
La corsa ormai è partita e Colautti ci crede, certo di avere avere in mano delle buone carte da giocare sul tavolo del centrodestra.