Gli USA non sono più il primo mercato export per l’Arredo FVG
Il Regno Unito rimpiazza gli Stati Uniti: nel primo semestre 2025 è il principale mercato di riferimento
Il contraccolpo americano, seppur attenuato dalla diversificazione geografica, resta preoccupante
Snaidero: “Alla luce dei recenti chiarimenti sui dazi si potrà riprendere un percorso di crescita, ma è necessario spingere su mercati alternativi, sviluppando o creando nuovi sbocchi”
Il messaggio che giunge dai dati trimestrali dell’export FVG per il Mobile è netto: il Friuli Venezia Giulia non può più contare sugli Stati Uniti come mercato trainante stabile. La competitività della nostra regione, tuttavia, spicca in Europa e nei mercati emergenti, che offrono segnali di espansione incoraggianti. L’andamento altalenante del mercato statunitense pone in evidenza che rispetto al secondo trimestre 2024 che registrava 102,1 milioni di euro, lo stesso periodo nel 2025 ha segnato un calo del 20% andando a 82,6 milioni. Se il trend americano dovesse confermarsi anche nel prossimo semestre, secondo il Cluster Arredo FVG sarà fondamentale agire subito con azioni strategiche di impatto, riducendo la dipendenza dal mercato USA e rafforzando gli investimenti in nord Europa, Canada e mercati emergenti extra-UE, dove i numeri mostrano una crescita strutturale.
“Il quadro che emerge dai dati sull’export del settore mobile è inequivocabile: gli Stati Uniti, primo mercato di riferimento del Friuli Venezia Giulia, non rappresentano più una garanzia di stabilità – commenta il direttore del Cluster Arredo Fvg, Carlo Piemonte -. Il 2025 segna un progressivo indebolimento della domanda americana, che non riesce a stabilizzarsi e riporta l’export friulano ai valori di due anni prima”. Il contraccolpo è significativo anche in termini percentuali: -7% su base semestrale, che diventa -20% se si confronta il secondo trimestre 2025 con lo stesso periodo del 2024. Un dato grave, soprattutto se paragonato al dato semestrale nazionale, che registra un calo più contenuto sul semestre pari al 2,8%: il comparto regionale sta andando peggio rispetto agli altri esportatori italiani.
Mentre il mercato USA arretra, altri sbocchi consolidano o migliorano i livelli del 2024. La Germania passa da 97,2 milioni (primo semestre 2024) a 100 milioni (primo semestre 2025), evidenziando una crescita contenuta ma stabile. La Francia registra nel primo semestre 2025 un calo rispetto allo stesso periodo del 2024, passando da 139 milioni a 136,5 milioni, evidenziando una lieve contrazione rispetto all’anno precedente. Il Regno Unito si distingue per una crescita robusta: da 155 milioni (primo semestre 2024) a 176 milioni (primo semestre 2025). Il Canada accelera e passa da 20,4 milioni del primo semestre 2024 ai 28,6 milioni del primo semestre del 2025. Anche la Polonia passa da 15,6 milioni nel primo semestre 2024 a 24,6 milioni nel primo semestre 2025, confermando una crescita significativa e livelli nettamente superiori rispetto all’anno precedente. Infine, la Russia mostra una crescita continua: da 7,9 milioni, torna a superare i 10 milioni dopo un lungo periodo.
Premiante il percorso di ramificazione del comparto su diversi territori europei, che dimostra la forza capillare delle aziende friulane nel presidiare mercati complessi. Curiosa, in questo scenario, la ripartenza dell’export verso la Russia e la ricrescita della Germania, in controtendenza rispetto al dato nazionale. Tuttavia, il contraccolpo americano, seppur attenuato dalla diversificazione geografica, resta preoccupante. “È necessario attivare contromisure strategiche, come quelle che la Regione sta già studiando e ha iniziato a mettere in campo con azioni concrete e contributi – osserva il direttore del Cluster Arredo, Carlo Piemonte –. Bisogna proseguire con il progetto “Manifattura 2030”, dotando il comparto di un supporto all’estero per avere informazioni sempre aggiornate perché è l’unico modo per contrastare l’incertezza dilagante. La collaborazione, l’aggregazione e la dimensione delle imprese diventano fondamentali per affrontare mercati più complessi”.
Pur senza lanciare allarmi, il Cluster invita ad agire immediatamente: “È cruciale intervenire ora per mantenere o rialzare un trend che, seppur positivo in Europa, rischia di essere compromesso dalla parabola discendente del mercato americano, nella consapevolezza di volerci tornare per essere protagonisti con la qualità dei nostri prodotti – afferma il presidente del Cluster Arredo FVG, Edi Snaidero -. Si registra un rallentamento dovuto all’incertezza sul futuro, unitamente al cambio euro/dollaro, ma alla luce dei recenti chiarimenti sui dazi si potrà riprendere un percorso di crescita. Resta necessario spingere su mercati alternativi, sviluppando o creando nuovi sbocchi. Proprio per questo le attività export del Cluster, con i contributi della Regione, diventano strategiche: sono state avviate in tempi giusti e potranno contribuire a questo cambiamento di strategia distributiva”.
In foto: il presidente del Cluster Arredo FVG, Edi Snaidero




