Gelato artigianale Fvg: nuovi gusti e qualità compensano l’aumento del costo della pallina

Alla Caritas di Gorizia 900 euro per il fondo famiglia grazie al gelato artigianale distribuito a Go Markes
La stagione primavera-estate 2025 si preannuncia «positiva come quella precedente», per le gelaterie artigianali del Friuli Venezia Giulia. È la prospettiva che dà Giorgio Venudo, consigliere del direttivo dolciario di Confartigianato nazionale e delegato regionale dell’area alimentazione-panificazione di Confartigianato Fvg. «I segnali sono incoraggianti, con un buon flusso di prenotazioni da parte dei turisti desiderosi anche di assaporare la freschezza e l’autenticità del gelato artigianale». Le gelaterie regionali «tengono – continua Venudo – e il settore resta dinamico con circa 400 attività che impiegano 1.300 addetti, un dato stabile tra nuove aperture e chiusure». Ciò perché «cittadini e turisti del Friuli Venezia Giulia continuano a dimostrare una spiccata attenzione verso il gelato artigianale di qualità – osserva Venudo -. La ricerca si orienta verso prodotti naturali, legati al territorio e realizzati con ingredienti selezionati». Tra le tendenze, «il desiderio dei consumatori di interagire con gelatieri che siano capaci di raccontare il proprio gelato, svelandone ingredienti e fattura»,
Se i gusti classici come nocciola, pistacchio, crema, stracciatella, bacio e biscotto continuano a essere apprezzatissimi dai consumatori, non mancano le novità per stuzzicare la curiosità. Cresce l’apprezzamento per i cremini con ricche farciture di biscotto e salse, mentre si affaccia sulla scena un gusto inedito: il “Dubai Chocolate”. Questa creazione combina un intenso cioccolato con una variegatura di pistacchio puro e pasta “Kajfi”, un elemento croccante artigianale a base di farina doppio zero, acqua, amido, olio di semi e sale, cotto in padella fino a formare piccole spirali. «L’incontro tra la cremosità del gelato, la croccantezza del Kajfi e la vivacità del pistacchio crea un’esperienza sensoriale unica, simile a una stracciatella arricchita», afferma Venudo, esperto gelatiere.
Il settore del gelato artigianale deve fare comunque i conti con un significativo aumento dei costi di produzione. «La crisi energetica globale ha portato a un incremento dei costi dell’energia elettrica (circa +24%) e del gas, +28,5% – illustra Venudo -. Anche le materie prime registrano rincari considerevoli: la panna, molto richiesta a livello europeo in un contesto di latte con minor contenuto di grassi, ha subito un aumento. Il cioccolato ha raggiunto quotazioni tra i 18 e i 19 euro al chilogrammo, mentre nocciole e pistacchi hanno visto un incremento del 50%. Il burro di cacao, infine, si attesta intorno ai 48 euro al chilo». La conseguenza è «un ritocco dei prezzi finali: il costo del gelato varia ora tra i 23 e i 29 euro al chilo – afferma Venudo – e il costo di una pallina o una spatola si attesta generalmente tra i 2 e i 2,50 euro con la coppetta».
Tuttavia, il gelato artigianale dimostra di continuare ad avere un grande appeal e di essere anche importante strumento di solidarietà. Infatti, grazie alla disponibilità di Confartigianato Gorizia e a quella dei maestri gelatieri che hanno offerto il gelato «Hallelujah», il gusto realizzato in occasione del Giubileo, all’evento «Go Markes» del 27 aprile svoltosi a Gorizia, sono stati raccolti 900 euro che sono stati destinati alla Caritas di Gorizia.
«Queste risorse andranno al Fondo Famiglie in Salita – spiega il direttore della Caritas goriziana, Renato Nucera – che ha lo scopo di sostenere le famiglie e le persone, che da tempo hanno perso il lavoro, mediante l’inserimento lavorativo diretto, sostenuto dallo stesso Fondo, nelle aziende che hanno dato disponibilità. La somma raccolta – conclude il direttore – dimostra la generosità delle persone, ma anche l’apprezzamento per un prodotto artigianale di qualità».