Frodi creditizie: quando ci troviamo a pagare un debito che non sapevamo di avere

L’osservatorio Crif – Mister Credit ha pubblicato un interessante aggiornamento sulle nuove tendenze in merito di frodi creditizie, confermando come i reati basati sul furto di identità continuino a rappresentare una piaga soprattutto con riferimento al credito al consumo.
Nel primo semestre del 2024 in Italia si sono registrati oltre 17.200 casi (+0,6% rispetto allo stesso periodo del 2023), con un importo medio per frode di 4.568 euro e un valore economico complessivo che sfiora i 79 milioni di euro. Il dato preoccupante è che i criminali puntano sempre di più ad aumentare le somme sottratte illecitamente alle ignare vittime. L’incremento del +82,2% riguarda i casi di frode per somme superiori ai 10 mila euro. Le frodi riguardano prevalentemente il prestito finalizzato, le carte revolving, i prestiti personali ed i mutui.
Accade infatti o che i malviventi riescano a clonare l’identità della vittima o che lo inducano a cercare un finanziamento o mutuo via web.
Le frodi che riguardano gli acquisti on line sono molto diffuse e prevedono sempre la scelta della particolare modalità di pagamento consistente nel Buy Now, Pay Later (Bnpl). Sostituendosi alla vittima, che resta assolutamente ignara dell’acquisto sino a che non gli giunge una richiesta di pagamento, i malviventi comprano beni di diverso genere attraverso internet, prediligendo elettrodomestici e prodotti tecnologici. Il malcapitato si trova dunque a vedersi addebitare sulla sua carta di credito somme di cui non conosce l’origine.
Diversamente nel caso di mutui e finanziamenti la vittima viene attratta da messaggi inviati ai suoi recapiti o da annunci sui social o su internet ove viene comunicata la possibilità di ottenere “prestiti facili e veloci”. Nel richiedere informazioni la vittima viene indirizzata su una pagina nella quale molte sono le informazioni richieste. Fornirle vuol dire agevolare i malviventi a proseguire nell’azione di persuasione della vittima. In particolare seguirà una comunicazione con la quale il malcapitato verrà informato dell’esistenza della delibera di erogazione del credito richiesto in suo favore. Verrà però anche informato, nei giorni a seguire, di alcuni piccoli adempimenti amministrativi a cui dover far fronte e che richiedono il versamento immediato di somme di denaro per tasse e per l’assicurazione sul finanziamento. Spesse volte tali richieste ammontano a diverse migliaia di euro ma l’ignara vittima si trova a non poter dubitare della bontà e liceità dell’operazione proposta in quanto viene reindirizzata su un sito clone di quello di una finanziaria o di un istituto di credito esistente, ricevendo addirittura le comunicazione da recapiti o indirizzi email a questi ultimi riconducibili. Inoltre l’esistenza di banche virtuali rafforza in tal modo la convinzione nella vittima che sussista la possibilità di ottenere in tal modo erogazioni di credito.
Il consiglio dunque è quello di non fornire mai dati personali e documenti d’identità via web affidandosi esclusivamente a soggetti presenti sul territorio e con filiali alle quali è opportuno accedere per avere informazioni sul credito che vorremmo richiedere.
Nel caso in cui ci si trovasse ad aver subito una frode come sopra descritta il consiglio è quello di tutelarsi presentando un’apposita querela, segnalando alle competenti autorità quanto occorso così da giungere all’oscuramento del sito internet ed affidandosi a chi di competenza per tentare di giungere al recupero delle somme inutilmente versate, ove possibile.
Scritto da:
Avv. Barbara Puschiasis
Presidente di
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