Ex laboratorio agrario (poi mensa operai): un fallimento infinito per Torviscosa
Nel 2006, a compensazione della costruzione e dell’attivazione della centrale Edison, l’Amministrazione Comunale aveva ricevuto i finanziamenti necessari alla realizzazione di un centro diurno per anziani. Il progetto originario prevedeva la costruzione di questa struttura nello spazio occupato dagli orti delle case gialle. Nell’estate del 2009, sia per evitare nuove cementificazioni sia per aggirare l’impossibilità di acquisire l’area a seguito del fallimento Caffaro-SNIA, avevo proposto di modificare il progetto originario e di puntare sul recupero dell’ex mensa operai. L’idea mi sembrava sensata e non mi sarei mai immaginato l’odissea successiva. La storia di questa vicenda è lunga e travagliata, in questo volantino vengono riassunti i fatti accaduti tra il 2016 e il 2021 (ultima tornata amministrativa).
Nel dépliant distribuito in occasione delle elezioni comunali del 2016 dalla lista Progetto Comune (quella di Turco e della Mosanghini) stava scritto che il “centro diurno per gli anziani” era compreso tra i “progetti già avviati”. La situazione reale, però, era ben diversa in quanto in quel momento doveva ancora essere completato il progetto definitivo dell’opera.
Due anni dopo (11 aprile 2018) nel corso di una riunione di maggioranza il sindaco comunicava ai presenti che a settembre sarebbero cominciati i lavori per il recupero dell’ex mensa operai. Nutrendo seri dubbi, avevo risposto affermando che se i lavori fossero iniziati entro Natale avrei pagato una pizza a tutti.
Nel febbraio del 2019 abbandonavo la maggioranza per profonde divergenze in materia culturale e ambientale.
Due mesi dopo, il 3 aprile 2019, sul settimanale “La vita cattolica” il sindaco di Torviscosa dichiarava che “entro il 2020 Torviscosa avrà il suo centro diurno per anziani. In questi giorni, infatti, gli uffici comunali stanno predisponendo l’avvio dell’iter della gara d’appalto per il recupero e la conservazione dell’ex edificio che in passato ha ospitato il laboratorio di ricerche agrarie”.
A novembre del 2019, non vedendo nulla ho chiesto di sapere quando sarebbero iniziati i lavori per il recupero dell’ex mensa. La risposta è arrivata il 29 dicembre 2019 attraverso le parole dell’assessore Turco: la gara per l’appalto dei lavori “verrà indetta nel mese di gennaio del 2020”. Ancora una volta le parole dell’assessore Turco si sono rivelate pura propaganda in quanto la gara d’appalto è slittata di un intero anno ed è stata indetta solo il 29 dicembre 2020.
A maggio del 2021 osservando la mensa ridotta a un desolante rudere e non vedendo ancora nessun cantiere ho chiesto al Sindaco di sapere quando sarebbero cominciati i lavori per il recupero dell’ex laboratorio agrario. La risposta è arrivata il 31 maggio. L’assessore Turco ha dichiarato che alla gara indetta il 29 dicembre erano state invitate 15 ditte, ma nessuna di esse ha presentato un’offerta ritenendo il prezzo proposto dal Comune “non congruo”. Secondo l’assessore questo fatto è dovuto all’attuale aumento dei prezzi delle materie prime e anche a “una certa speculazione”. Per far fronte alla nuova situazione l’Amministrazione ha dato incarico all’ATER di presentare un nuovo progetto (senza i porticati laterali) che dovrebbe essere pronto entro il mese di giugno. Poi dovrebbe partire un nuovo bando.
Il progetto preliminare del 2010 prevedeva il recupero integrale dell’ex mensa operai; il progetto dell’ATER risalente al 2017 prevedeva il recupero del blocco centrale e la ricostruzione dei due porticati laterali. Il progetto che stanno predisponendo in queste settimane prevede il recupero del solo blocco centrale, lasciando ai posteri l’eventuale completamento dell’opera. Sino ad oggi sono stati spesi 823.000 euro e non è dato sapere come finirà questa vicenda; resta il fatto che dopo dodici anni, pur avendo in mano i soldi della Edison, l’amministrazione comunale non solo non è riuscita a costruire e ad attivare il centro diurno per anziani, ma non è riuscita nemmeno a dare inizio ai lavori per il recupero dello storico edificio.
Purtroppo la questione dell’ex mensa non è una vicenda isolata. Da oltre trent’anni il recupero e la valorizzazione delle strutture storiche di questo paese sono segnati da interventi discutibili e da veri e propri disastri (piscine, viale Villa, teatro, aree verdi, Roggia Zuina -Torre Zuina Energy, Agenzia 4, Villaggio Roma, ecc.). Gli amministratori locali hanno avuto grandi responsabilità in questa lunga agonia storico-urbanistica, ma è ora di puntare il dito anche nei confronti di coloro che per dovere istituzionale erano tenuti a salvaguardare questo patrimonio e che poco o nulla hanno fatto per evitare questi ripetuti fallimenti.
Mareno Settimo – Consigliere Comunale
Nella foto l’ex mensa nel 1941