Teatro in Friulano: le lacrime di Siro e l’orgoglio di un popolo
Il teatri stabil furlan è un diritto e un dovere per il popolo friulano, un diritto di salvaguardia della lingua e della civiltà che ne consegue, un dovere di vigilanza su un’identità che appartiene e che va conservata con cura e diligenza.
E cosi che potrebbe essere presentato La cjase lagrimis di aiar e soreli, di Siro Angeli, una produzione appunto del Teatri Stabil Furlan, tratto dal testo teatrale del grande Angeli, per la regia di Carlotta Del Bianco.
Storia di lacrime e di dolore, di emarginazione, di tradimenti e di incomprensioni, di emigrazione e miseria, una sorta di neorealismo che penetra nella geografia delle anime, ponendo protagonista soprattutto il destino, spietato , garante solo di sofferenza.
Le macerie della vita appaiono macigni che seppelliscono persone e coscienze e la storia di una famiglia dunque diventa storia di un’umanità sofferente senza prospettive se non la lotta che deve essere integerrima volontà di sopravvivenza.
Al di là del racconto, intenso e vibrante, la cura scenografica e la tensione degli attori, ha conferito allo spettacolo una forza letteraria non secondaria nel panorama culturale.
Lo spettacolo è stato presentato dagli interventi del Presidente del Teatri Lorenzo Zanon, del sindaco di Udine on Pietro Fontanini e da una delle anime del teatro friulano, Bepi Agostinis, che hanno risvegliato lo spirito di un Friuli che nel teatro deve e può trovare dignità forza e, dato questo momento cosi delicato anche rinascita.
vito sutto