Rimborsi trasferte dei consiglieri regionali in lockdown, Martines:“Spieghino quanto, a chi e quando sono state fatte le donazioni”
“E se prima o dopo le indagini della Corte dei Conti”
E sulle retribuzioni dei Sindaci: “Chi amministra ogni giorno il territorio e ha responsabilità, percepisce un settimo dei regionali. Aumenti fermi da anni”
“Per non essere considerati casta dal cittadino comune che legge la stampa locale e poi ne discute ampiamente nei bar, i Consiglieri regionali, in totale trasparenza, spieghino dettagliatamente, a tutti noi elettori e contribuenti, quando, a chi e in che percentuale hanno deciso di donare le migliaia di euro percepite nei mesi del lockdown per trasferte, senza potersi muovere da casa”.
La richiesta arriva dal Sindaco di Palmanova Francesco Martines dopo l’inchiesta della Corte dei Conti sui rimborsi percepiti per trasporti, pernottamenti o pasti durante il periodo di chiusura forzata a causa della pandemia da Covid-19.
“Sarebbe interessante capire se queste donazioni siano state fatte una volta venuti a conoscenza dell’avvio dell’inchiesta, cercando di riparare al problema, per salvarsi dalle eventuali polemiche, o prima, in tutta onestà intellettuale. Trovo incredibile che tali cifre, dai 2.500 ai 3.500 euro al mese, solo come rimborso spese, da aggiungere all’indennità standard, siano state comunque inserite nelle buste paga dei consiglieri. Tanto più se paragoniamo queste cifre a quelle percepite dai Sindaci, per il loro quotidiano lavoro sul territorio, anche in pieno periodo pandemico. Con il loro solo rimborso trasferte mensile, si paga lo stipendio di due/tre sindaci per lo stesso periodo”.
È dell’8 marzo 2019 la legge regionale che chiedeva alla Giunta di deliberare, entro 90 giorni, le nuove indennità dei sindaci, da poi revisionare su base biennale. La questione riemerse poi durante una riunione del Consiglio delle autonomie locali del settembre 2019: alla richiesta dell’assessore regionale Roberti di avanzare indicazioni, nacque una proposta condivisa dai rappresentanti del CAL.
“Da allora nulla ancora si è mosso in Friuli Venezia Giulia, mentre a livello nazionale le indennità, nei piccoli comuni, sono state aumentate. Esiste un’evidente sproporzione tra le indennità percepite dai Sindaci e quelle dei Consiglieri regionali. I primi cittadini della nostra regione, se si escludono i grandi comuni, percepiscono stipendi 7-8 volte inferiori rispetto a quelli dei consiglieri regionali pur assumendosi continuamente grandi responsabilità penali e civili oltre al quotidiano impegno con le tante persone che chiedono aiuto o supporto. Durante questo lockdown siamo stati impegnati 24 ore su 24 per cercare di gestire l’emergenza e le tante richieste che da più parti arrivavano.
Non dimentichiamo che i consiglieri regionali che hanno incarichi in commissione o in ufficio di Presidenza, hanno anche indennità aggiuntive rispetto agli 8500 euro netti che percepiscono. I sindaci che svolgono ruoli in organismi comprensoriali e di rappresentanza del territorio non possono percepire nulla e non hanno alcun rimborso”.
E conclude Martines: “Sono Sindaco da 23 anni, ho sollevato il problema solo nel 2018 e il prossimo anno scadrà il mio mandato. Gli eventuali aumenti non mi riguarderanno ma voglio comunque impegnarmi in questa battaglia di civiltà, per il rispetto del grande lavoro che i primi cittadini svolgono ogni giorno, delle responsabilità che siamo costretti ad assumerci, dell’incessante lavoro giornaliero che, con spirito di servizio, svolgiamo per riconoscenza verso il territorio e gli elettori che ci hanno sostenuto e votato”.