Centro stupri, la condanna della Cgil di Udine e del Fvg
«Atteggiamenti sessisti e razzisti che offendono la sensibilità e i valori di questo sindacato»
«A farci prendere parola sono i messaggi di sdegno che ci arrivano da tanti iscritti, che si attendono da noi parole che esprimano la distanza tra quanto è avvenuto e i valori che sono fondamento e collante di questo sindacato: il rispetto delle donne e dell’identità di genere, la condanna di ogni forma di violenza, del razzismo, il riconoscerci in quei principi morali, culturali e democratici su cui è sorta e si è costruita questa Repubblica, nata dal rifiuto di quei totalitarismi ai quali fanno invece richiamo, non sappiamo con quanta convinzione o se solo per leggerezza e stupidità, alcuni post dei ragazzi coinvolti». La Cgil di Udine interviene così sulla brutta vicenda del centro stupri, rompendo un silenzio motivato anche dalla speranza, spiegano il segretario generale Natalino Giacomini e il segretario provinciale della Filcams Francesco Buonopane, «che l’eco di questo inqualificabile episodio potesse spegnersi, perché anche i pessimi esempi, si sa, possono trovare emulatori». Una condanna morale, quella della Cgil, ma che guarda anche agli effetti materiali del gesto, «dal momento che un’azienda resterà chiusa due settimane e i suoi dipendenti rimarranno fermi pagando per colpe altrui».
Sul tema prende parola anche la Cgil regionale, con una nota dei segretari Villiam Pezzetta, Susanna Pellegrini e Rossana Giacaz, fermi nel condannare «frasi, comportamenti e atteggiamenti di stampo sessista e razzista, che non possono essere minimizzati, perché è probabile che siano arrivati a culmini così gravi proprio perché troppo a lungo presi sotto gamba e tollerati». Comportamenti e atteggiamenti, concludono i tre esponenti della segreteria regionale, «diametralmente opposti alla sensibilità e alla cultura democratica di questo sindacato e dei lavoratori e pensionati che rappresentiamo».