Alimenti insicuri: quali regole e quali tutele
La sicurezza alimentare è un tema che riguarda tutti, consumatori, professionisti e autorità pubbliche, sia nazionali, che europee e internazionali.
Tra gli ordinamenti giuridici più attenti al tema della sicurezza alimentare va annoverato, senza dubbio, quello dell’Unione europea: per consentire la libera circolazione delle merci all’interno del mercato, le Istituzioni europee, infatti, sanno bene quanto sia importante – anzi fondamentale – assicurarne la sicurezza, per incrementare la fiducia dei consumatori nelle vendite transfrontaliere.
Ma cosa si intende per prodotto insicuro? Esistono, in realtà, diversi tipi di insicurezza, tutti presidiati da specifiche norme poste a tutela dei consumatori e sancite, in particolare, dal reg. UE n. 178/2002:
1 Insicurezza assoluta: in questo caso il prodotto alimentare è pericoloso per la salute ovvero non idoneo al consumo umano. Un simile alimento non può, dunque, circolare sul mercato e, laddove circolasse, è destinato ad essere ritirato immediatamente. Si pensi ad esempio ad un alimento avariato o contenente sostanze nocive.
2 Insicurezza oggettiva relativa: l’alimento è insicuro solo laddove ne venga fatto un determinato uso piuttosto che un altro. In questo caso l’alimento può circolare, ma deve essere accompagnato da informazioni che consentano al consumatore di eliminare il rischio. Si pensi ad esempio agli alimenti per i quali è necessario indicare le modalità di conservazione o di consumazione.
3 Insicurezza soggettiva relativa: l’alimento non è sicuro solo per alcuni dei consumatori, ad esempio in quanto contiene allergeni o sostanze sensibili come il glutine. Anche in questo caso il prodotto per poter circolare necessita di un etichettatura che segnali la presenza di un rischio.
Alla luce di ciò, i due principali strumenti per la tutela dei consumatori sono:
- Regole di sicurezza nella produzione, trasformazione e distribuzione degli alimenti al cui rispetto sono tenuti tutti gli operatori e che accompagnano l’alimento dai campi alla tavola del consumatore.
- Sistema di allarme rapido (RASFF): si tratta di una vera e propria rete alla quale partecipano la Commissione europea, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare – che ha sede a Parma – e gli Stati membri con i propri punti di contatto, verso i quali confluiscono le informazioni concernenti i possibili rischi alimentari, che vengono condivise in tempo reale in tutta l’Unione europea.
Sul Ministero della Salute vengono pubblicati quotidianamente gli elenchi relativi alle segnalazioni alimentari al sito http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_4.jsp?lingua=italiano&area=sicurezzaAlimentare). Laddove il rischio si riveli concreto ovvero anche solo potenziale, si provvede immediatamente al ritiro dell’alimento dal mercato.
Il consumatore potrà apprendere del ritiro o dallo stesso venditore mediante appositi cartelli e affissioni, o dal sito del Ministero della Salute (diffidare da altre fonti, le fake news sono sempre in agguato) o, nei casi più gravi, dalla stampa. Potrà, quindi, recarsi dal venditore con il prodotto chiedendo la restituzione del prezzo o la sostituzione, se possibile, anche senza la necessità di esibire lo scontrino. Il codice a barre, infatti, è sufficiente per capire se quel prodotto è stato acquistato proprio lì o in un altro posto.
- Informazione alimentare: le regole in materia di etichettatura alimentare, oggi contenute nel reg. UE n. 1169/2011, impongono diverse informazioni obbligatorie che hanno quale scopo quello di tutelare gli interessi fondamentali dei consumatori, in specie quello alla salute. Tra queste spiccano:
– l’elenco degli ingredienti;
– l’indicazione degli allergeni;
– la data di scadenza e il termine minimo di conservazione;
– le condizioni e modalità di conservazione e utilizzo.
Tali informazioni vanno fornite in modo chiaro e leggibile, nonché in una lingua facilmente comprensibile al consumatore. Anche quest’ultimo, dunque, ha un ruolo nel sistema della sicurezza alimentare: bisogna sempre leggere con attenzione le suddette informazioni e, laddove si riscontrino delle irregolarità o sia abbia il sospetto di essere dinnanzi a un prodotto non sicuro, alterato o anche a una frode alimentare, sarà bene contattare direttamente l’ASL ovvero rivolgersi ad un associazione di tutela dei consumatori.
In proposito, Consumatori Attivi presta assistenza anche in materia alimentare. Potete contattarci al numero 04321721212, recarvi nei nostri uffici o mandare una e-mail a sos@consumatoriattivi.it.
avv. Giulia De Luca
Consumatori Attivi – Via Tricesimo 101/A – 33100 Udine – Tel. 0432 1721212 – 3473092244
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